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Banche, i mercati scommettono sulla prossima vittima: il caso Deutsche Bank

(Adnkronos) - Il contagio era l'effetto più temuto della nuova crisi delle banche, aperta da Silicon Valley Bank negli Stati Uniti e sbarcata in Europa con Credit Suisse. E, puntualmente, il rischio si sta concretizzando. Perché quando si perde la fiducia, i mercati si muovono scommettendo sulla prossima vittima, reagendo anche in maniera scomposta alle…

(Adnkronos) – Il contagio era l’effetto più temuto della nuova crisi delle banche, aperta da Silicon Valley Bank negli Stati Uniti e sbarcata in Europa con Credit Suisse. E, puntualmente, il rischio si sta concretizzando. Perché quando si perde la fiducia, i mercati si muovono scommettendo sulla prossima vittima, reagendo anche in maniera scomposta alle notizie che arrivano dal sistema bancario. Il caso di Deutsche Bank, che è arrivata oggi a perdere in Borsa fino al 15%, è significativo.  

Cosa è successo? Sulla banca tedesca pesa una massa consistente di vendite di obbligazioni At1, lo stesso tipo di Coco bond azzerati dalle autorità svizzere nell’operazione di salvataggio di Credit Suisse, con il coinvolgimento di Ubs. Negli ultimi giorni, per effetto delle vendite, il rendimento di quei bond è salito e il prezzo è sceso. Era prevedibile che accadesse, perché se passa il messaggio che valgono zero i bond di Credit Suisse, l’intero mercato perde inevitabilmente valore. Oggi, nel tentativo di rasserenare i mercati, Deutsche Bank ha annunciato l’intenzione di ripagare in anticipo un’obbligazione subordinata. Il risultato, come succede quando il clima è teso, è stato fallimentare. Perché è stato letto come un evidente segnale di difficoltà.  

Anche le rassicurazioni arrivate al massimo livello, quelle del cancelliere tedesco Olaf Scholz, possono avere l’effetto contrario a quello sperato. “Non c’e’ ragione di preoccuparsi” per Deutsche Bank, ha detto a Bruxelles, aggiungendo che la banca “ha modernizzato e organizzato il modo in cui lavora, è una banca molto redditizia”. E anche la più generica e ormai inflazionata affermazione che “il sistema bancario europeo è solido”, come ripetuto a più riprese da Ue, governi e Bce, è in questa fase troppo poco per convincere gli investitori a non fare scelte speculative.  

C’è infatti un altro elemento che riflette la pericolosa assuefazione ai messaggi standardizzati di queste ore. I credit default swap a 5 anni su Deutsche Bank sono saliti fino sopra la soglia di 200 punti base dai 134 di mercoledì. Cosa vuol dire? I Cds sono prodotti finanziari che servono a coprirsi dal rischio del fallimento di una società, in questo caso di una banca, e sono spesso usati proprio per fare speculazione.  

Gli analisti parlano di “irrazionalità” dei mercati, perché è a questa conclusione che si arriva confrontando i fondamentali di Deutsche Bank e quelli di Credit Suisse. Sono due banche diverse, in situazioni diverse. “Mi pare ci sia consapevolezza di un sistema i cui fondamentali sono solidi, non mi pare ci sia particolare preoccupazione”, dice il premier Giorgia Meloni. Ma non considerare quello che sta accadendo in queste ore in Borsa il segnale evidente che il rischio contagio non solo è sempre potenzialmente presente ma è già reale potrebbe essere un grave errore di sottovalutazione del problema. (Di Fabio Insenga)
 

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