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25 aprile, La Russa: “Antifascismo non in Costituzione”. È polemica

(Adnkronos) - "Nella Costituzione non c'è alcun riferimento all'antifascismo. Io credo semplicemente che ciò accadde sotto la spinta dei partiti moderati che non volevano fare questo regalo al Pci e all’Urss". A dirlo, suscitando le proteste delle opposizioni - Pd in prima fila - è il presidente del Senato, Ignazio La Russa, stamane in un…

(Adnkronos) – “Nella Costituzione non c’è alcun riferimento all’antifascismo. Io credo semplicemente che ciò accadde sotto la spinta dei partiti moderati che non volevano fare questo regalo al Pci e all’Urss”. A dirlo, suscitando le proteste delle opposizioni – Pd in prima fila – è il presidente del Senato, Ignazio La Russa, stamane in un colloquio con ‘La Repubblica’. La frase della seconda carica dello Stato arriva dopo le polemiche che hanno accompagnato il voto a Palazzo Madama sulle mozioni per il 25 aprile.  

Durissima la reazione della minoranza, che attacca: “La Russa: ‘L’antifascismo non è in Costituzione’. La Costituzione: ‘È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’. Siamo al negazionismo. La Russa è sempre più imbarazzante e inadeguato”, scrive su Twitter il deputato dem Alessandro Zan, componente della segreteria nazionale del Partito Democratico con delega ai Diritti. A 

“Presidente La Russa – scrive quindi su Twitter Simona Malpezzi, senatrice del Partito democratico – nella Costituzione il riferimento all’antifascismo c’è ed è molto chiaro. Stefano Ceccanti lo spiega bene oggi, ma basta leggere la XII disposizione finale che ‘vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista’”.  

“La libertà e la dignità della persona, la libertà di espressione e di parola, il diritto alla salute e all’istruzione, la libertà di associazione politica e sindacale, la sovranità popolare da esercitare secondo le forme previste dalla Costituzione: tutti i valori negati dal fascismo sono il fondamento della Costituzione. Il presidente del Senato La Russa ignora che se lui riveste quella carica ed è libero di dire tutte le sciocchezze che vuole, incurante del disdoro che reca al suo ufficio, lo deve alla Costituzione. Senza la liberazione non sarebbe mai nata la Repubblica e senza la Repubblica l’Italia avrebbe ancora lo Statuto albertino”. Queste le parole di Osvaldo Napoli, membro delle segreteria nazionale di Azione.  

“Dice il Presidente del Senato che nella Costituzione l’antifascismo non c’è. È che non ha guardato bene”, ironizza Ivan Scalfarotto, senatore di Azione-Italia Viva. 

“Altra puntata della sitcom ‘Il camerata La Russa’. Sembra il Galeazzo Musolesi delle Sturmtruppen, ma è indegnamente il presidente del Senato. Spero che il 25 Aprile annunci le sue dimissioni. Oggi scopriamo che nella Costituzione non c’è l’antifascismo”, attacca il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni, deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra, che continua: “Con un ardimentoso sprezzo del ridicolo – aggiunge il leader Si – fa a pezzi la credibilità delle nostre istituzioni, dimostra ancora una volta la sua ignoranza storica e il suo disprezzo per le Istituzioni della nostra Repubblica. Continua ad annunciare che il 25 aprile farà una cosa che metterà d’accordo tutti? Immagino e spero -conclude Fratoianni- che annunci le sue dimissioni da un ruolo istituzionale che occupa in modo indegno”.  

“La Russa delira e anziché lamentarsi di essere costretto (da se stesso) a puntualizzare continuamente dovrebbe smentire quello che ha detto se vuole avere il rispetto del Paese e del Parlamento. La Costituzione è antifascista perché lo sono quei principi che sanciscono diritti, democrazia, libertà e partecipazione che segnano le fondamenta della Repubblica, principi di cui La Russa stesso vorrebbe spronare a ‘un’unica lettura’. La lettura è unica ed è antifascista, La Russa ci faccia pace”, dichiara quindi il segretario di Più Europa, Riccardo Magi. 

“Ignazio La Russa, la vergogna delle istituzioni, che non conosce la XII disposizione della Costituzione. I fascisti al governo: Umiliazione degli studenti come metodo insegnamento, Sostituzione etnica. Giorgia Meloni anche oggi difenderà i suoi sodali?”, attacca in un tweet il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.  

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