(Adnkronos) – Sono cinque le elezioni da seguire nel 2023. Perché le conseguenze del voto nei prossimi mesi in Finlandia, Turchia, Argentina, Polonia e Spagna si ripercuoteranno in tutto il mondo.
Le urne si apriranno in Finlandia il 2 aprile per le elezioni legislative. L’adesione alla Nato, ritardata dalla Turchia, non è in discussione. Nessun partito si oppone a questo passo. Ma la Premier Social Democratica uscente, Sanna Marin, potrebbe non essere premiata dalla decisione del suo governo di aderire all’Alleanza atlantica.
Il Partito conservatore (Kansallinen Kokoomus o Partito della Coalizione nazionale) è in testa ai sondaggi da metà 2021 e si è rafforzato dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Se vincerà la maggioranza relativa dei voti, potrà formare una coalizione di centro destra con il Partito di centro (Kesk) e i populisti Veri Finlandesi, o una ‘grande coalizione’ con i Social democratici e un altro Partito.
La Premier socialdemocratica danese Mette Frederiksen ha scelto la seconda opzione dopo le elezioni di novembre. Se la Finlandia segue, dimostrerà che vecchi nemici sono disponibili a diventare alleati quando minacciati da partiti che vogliono cambiamenti radicali, di sinistra o destra che siano.
Nella Turchia dell’uomo forte Recep Tayyip Erdogan il 18 giugno si svolgeranno elezioni Parlamentari e Presidenziali. Il Partito della Giustizia e dello sviluppo al potere, l’Akp e il suo partito alleato, il Partito del movimento nazionale, l’Mhp, hanno perso consensi in modo significativo. Il secondo turno delle presidenziali si svolgerà il 2 luglio se nessuno dei candidati avrà vinto la maggioranza al primo turno.
In Argentina si voterà il 29 ottobre del 2023. Il Frente de Todos peronista al governo è indietro nei sondaggio, con l’inflazione e la recessione in aumento. L’Alleanza di centro destra Juntos por el Cambio è in testa nei sondaggi e dovrebbe vincere la maggioranza dei voti. Il terzo blocco liberista della Libertà avanza, con il 23 per cento di consensi. L’Agentina comunque andrà a destra.
In Polonia, Paese schierato in prima linea in sostegno della vicina Ucraina, il Partito del diritto e della giustizia (Pis) al centro delle critiche dell’Unione europea per le sue pratiche anti democratiche, rimane in testa nei sondaggi in vista delle elezioni del prossimo autunno, ma al di sotto del 44 per cento che ha ricevuto nelle ultime legislative.
In Spagna infine, il quarto Paese europeo per pil e per popolazione, si voterà in dicembre. Il Partido Popular di centro destra è primo nei sondaggi dal mese di giugno e Vox, il partito nazionalista e populista, alleato di Fratelli d’Italia in Italia, è terzo. I due partiti insieme potranno arrivare a controllare il Parlamento. Il Psoe al governo con il premier Pedro Sanchez, e Podemos, denunceranno il rischio di estremismo. Le elezioni regionali di maggio forniranno un indicatore utile di quello che avverrà in seguito.