Flash mob di Legambiente anche a Bari in occasione di “Ci siamo rotti i polmoni!”, nell’ambito della Clean Cities Compaign, una campagna europea sostenuta da un cartello di associazioni dell’UE che punta al miglioramento radicale della qualità dell’aria attraverso stili di mobilità sostenibile, alla riduzione dello spazio urbano in favore delle utenze deboli e alla conversione dei trasporti all’elettrico.
Legambiente è scesa in strada in sei città italiane, Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e appunto Bari, dove gli attivisti si sono incontrati nel quartiere Libertà per un focus su una criticità più volte denunciata dai cittadini: le pessime emissioni odorigene, i fumi e l’inquinamento prodotto dai treni, ancora a gasolio, che cingono le abitazioni quando entrano in stazione.
«Qui i cittadini subiscono passivamente l’inquinamento da parte dei treni che a pochi metri dalle loro finestre transitano con le loro emissioni nocive. Chiediamo che, in questo tratto urbano di circa 1,5 km fino alla stazione centrale di Bari, sia risolta urgentemente questa problematica ormai non più sostenibile», ha detto il presidente del Circolo Legambiente Eudaimonia di Bari, Roberto Antonacci.
Al flash mob ha partecipato anche il presidente di Legambiente Puglia, Ruggero Ronzulli, che ha ricordato come in Italia sono oltre 50mila i morti per pm 10 e pm 2,5. Bari, secondo le nuove direttive dell’oms che pone un limite di 10 microgrammi per ogni metro cubo, si posiziona con 22 microgrammi: «Poniamo l’accento, soprattutto da questa zona di Bari – ha detto – perché molti cittadini ci hanno segnalato, da anni, una criticità che è quella dell’entrata in città dei treni a gasolio. È importante, grazie ai fondi del Pnrr, fare una riconversione in ambito di mobilità sostenibile, quindi con elettrificazione dei treni, auto elettriche e trasporto pubblico elettrico».