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Palese richiama i medici in pensione per far fronte ai buchi negli organici

La sanità pugliese corre ai ripari per coprire i paurosi buchi di personale medico negli ospedali e nelle strutture ospedaliere. Per far fronte alla penuria di camici bianchi l’assessore alla salute Rocco Palese ha firmato ieri una delibera d’urgenza per richiamare in servizio i medici in pensione. Una soluzione estrema ma necessaria per fronteggiare la…

La sanità pugliese corre ai ripari per coprire i paurosi buchi di personale medico negli ospedali e nelle strutture ospedaliere. Per far fronte alla penuria di camici bianchi l’assessore alla salute Rocco Palese ha firmato ieri una delibera d’urgenza per richiamare in servizio i medici in pensione. Una soluzione estrema ma necessaria per fronteggiare la richiesta di assistenza con spettacoli al limite della decenza nei pronto soccorso con fiumane di gente in fila per ore prima di ottenere una visita o una prestazione specialistiche.

La finestra per il richiamo dei medici in quiescenza è frutto di un decreto statale che lo scorso 20 agosto ha offerto alle regioni la ciambella di salvataggio. E così una volta esperite le altre procedure d’ingaggio: graduatorie concorsuali, mobilità ed altre, Asl ed aziende sanitarie potranno ingaggiare direttamente professionisti collocati a riposo. Il fabbisogno di medici, secondo una stima degli uffici della sanità s’aggira sulle 400 unità di cui 250 relative ai reparti di emergenza-urgenza come 118 e pronto soccorso, mentre la parte rimanente tutte le specialità, compresi i medici di medicina generale. Anche per questi ultimi, infatti, si registra una clamorosa penuria in Puglia con falle nell’assistenza dei pazienti con la possibilità a breve di intervenire aumentando il tetto massimo degli assistiti che potrebbero passare dal minimo attuale di 500 ad 850. «Faccio appello a tutti i colleghi medici», sottolinea l’assessore alla Salute Rocco Palese, «affinché aderiscano alla richiesta di rientrare in servizio. Siamo in un momento di eccezionale crisi di organico che vede coinvolte tutte le regioni, da Nord a Sud». Di qui il richiamo in servizio dei medici in pensione. Un’operazione che ricalca quanto fatto durante l’emergenza Covid negli ultimi 18 mesi quando per la campagna vaccinale furono convocati gli stessi professionisti in pensione chiamati a dare una mano ai colleghi negli Hub sparsi in tutta la Puglia. Un provvedimento che probabilmente offre una prima risposta ai sindacati della sanità che proprio ieri hanno lanciato un grido di dolore per l’abbandono ed il disinteresse da parte del mondo della politica.

«La sanità pubblica in Puglia è a rischio ma la politica non risponde», l’affondo contenuto in un comunicato a firma di Cgil medici, Smi, Simet, Snami e Ugs. In allegato un documento inviato al presidente della Regione Michele Emiliano, e
all’assessore alla Sanità Rocco Palese, per evidenziare che «nonostante l’allarme sulle condizioni emergenziali della sanità nulla è cambiato, o meglio si riparte sempre dai soliti problemi che da anni restano sempre irrisolti». Fra le criticità anche i finanziamenti del PNRR da 650 milioni di euro per la medicina territoriale, tema caldo sul quale i medici chiedono di essere convocati ed ascoltati ad horas.

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