Che la Puglia fosse terra di mediazione è cosa risaputa. Avvenne anni fa a Gallipoli con il “patto delle vongole” tra D’Alema e Buttiglione; lo è stata con il ”Patto del Fico”, ricordato da Michele Emiliano per combinare un incontro tra Di Maio e Zingaretti. Mossa propedeutica per un’alleanza tra Partito democratico e MoVimento Cinque Stelle, quella che – secondo il governatore pugliese – Letta ha smantellato in nome di un purismo che è controproducente per l’esito elettorale. «Con questa legge elettorale l’unica soluzione è avere una coalizione forte e vincente. Ma andremo separati e ci sarà lo spazio per quello che rimane del centrodestra pugliese potrà dire di aver vinto qui», ha detto Emiliano, andando ancora una volta controcorrente rispetto alle mosse di Roma.
Un anno fa aveva suscitato polemiche per le sue dichiarazioni su Matteo Salvini, quest’anno replica con le sue esternazioni sull’alleanza Pd-M5S. Michele Emiliano, quando sente la piazza si esalta e va diretto senza troppi giri di parole, sintetizzando il suo pensiero: «Se il centrosinistra vuole portare i suoi valori al governo del Paese non può sempre sperare che questa legge elettorale che porta all’ingovernabilità ci assegni la guida del Paese», ha detto Emiliano, sollecitato dal direttore Angelo Maria Perrino, dal palco della manifestazione di Affaritaliani.it che si è conclusa a Ceglie Messapica.
Poi spazio al confronto tra Giuseppe Conte e il suo ex ministro Francesco Boccia. L’ex premier ha ricordato che «Pur essendo rimasto male per l’atteggiamento di Letta, l’alleanza in Puglia tra Pd e M5S non è in discussione, perché noi manteniamo gli impegni presi». Poi Conte avverte che il 25 settembre è in gioco il bipolarismo tra chi ha una visione moderata dell’ambientalismo che usa la transizione ecologica come uno slogan e chi avverte la esigenza di una vera cultura green. Affermazione che ha provocato la reazione di Francesco Boccia: «In Puglia abbiamo fatto da soli una campagna contro le trivellazioni e ci siamo schierati per decarbonizzazione. Ora marciamo divisi ma dobbiamo colpire uniti». E invece Emiliano ha ricordato che la Puglia «Si batterà per evitare che la Meloni stravinca e che possa cambiare la Costituzione senza passare per un referendum e la volontà popolare. Certo sarebbe stato meglio avere con noi i Cinque Stelle, con i quali governo meglio che con alcuni esponenti del Pd che sono partito autonomo» e poi conclude: «Non dico che saremo la Stalingrado della democrazia, ma chiedo ai pugliesi di fare un miracolo e impedire che la destra possa stravolgere l’architettura costituzionale senza la volontà popolare».