Stava partecipando a una cena di gala su una nave Msc partita da Civitavecchia, quando, Francesco Losacco, un uomo originario di Carbonara, ha cominciato ad avvertire dei sintomi riconducibili a un’ischemia celebrale. I medici della nave lo hanno portato nell’infermeria di bordo, dove però non sono riusciti a sottoporlo alle cure idonee. La situazione era chiara: bisognava trasferire Franco urgentemente nell’ospedale più vicino. Ma questo non è stato fatto e l’uomo è rimasto per 14 interminabili ore a bordo della nave. Soltanto la mattina successiva Franco, le cui condizioni nel frattempo sono peggiorate, è stato trasferito in una clinica privata di Ibiza, dove è tuttora ricoverato, che ha presentato ai familiari il conto salato da pagare per i servizi erogate: 1.700 euro. La notizia si è subito diffusa nel quartiere dove amici, conoscenti e negozianti hanno organizzato una raccolta fondi per aiutare la famiglia a sostenere le spese delle cure.
È accaduto tutto in pochi minuti. Franco è partito su una nave della Msc Crociere, all’alba dello scorso 13 agosto, salpando, assieme a sua moglie, dal porto di Civitavecchia, nel Lazio. Tutto sembrava andar bene per quello che doveva essere un viaggio indimenticabile nel Mediterraneo. Ma la sera del 16, durante una delle tipiche cene eleganti che sulle crociere vengono organizzate, Franco ha cominciato a star male. Stando a quanto raccontato dal figlio, l’uomo non era più capace di parlare e di muoversi in maniera coordinata, non riuscendo più a essere padrone del suo corpo. Ormai quasi totalmente paralizzato, i medici della crociera lo hanno soccorso nell’infermeria di bordo. Nei referti di Msc, i disturbi dell’uomo sono stati ricondotti a un presunto stato confusionale. Ma non era così: Franco era stato colpito da un ictus. L’iter d’emergenza da attuare in questi casi prevede l’arrivo immediato di un elicottero per trasferire il paziente nell’ospedale più vicino. Ma questo, dai medici di bordo, non è stato fatto. L’uomo è rimasto così per ben 14 lunghe ore a bordo della crociera dove, mancando strutture mediche specifiche, non ha potuto ricevere le cure necessarie. Solo all’alba del giorno dopo Franco è stato trasportato in una struttura ospedaliera. Si tratta di una clinica privata nella città spagnola di Ibiza, dove la nave Msc è approdata alle undici del 17 agosto. «Mio padre – spiega il figlio di Franco – era già con metà corpo paralizzato e non era più in grado di parlare». A nulla è servita la polizza assicurativa attivata pochi giorni prima della partenza. Trattandosi di una clinica privata, infatti, oltre alla drammatica notizia del malore che ha colpito l’uomo, i familiari hanno ricevuto dalla struttura anche un conto salato da pagare: 1.700 euro per il trasporto dell’autoambulanza dal porto di Ibiza alla clinica. Una spesa troppo onerosa per i familiari. Dopo aver appreso la notizia, i residenti del quartiere hanno subito organizzato una raccolta fondi collettiva per aiutare la famiglia a pagare le spese. Alla gara di solidarietà ha aderito buona parte dei negozianti carbonaresi, che, da ieri, hanno iniziato a esporre, nei loro locali, dei salvadanai per salvare la vita al caro Franco.