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Politica, Gianni Pittella con il terzo polo: «È tempo di dire cose sensate e serie per il Sud e la Bailicata»

«La lunga strada nel PD per me finisce qui. Lo scrivo senza polemica e con grande serenità d'animo». Comincia così la nota con cui l’ex europarlamentare, Gianni Pittella comunica l’abbandono al Partito Democratico. Il sindaco di Lauria ha dichiarato che sono tante le ragioni politiche e culturali per cui aveva deciso «di contribuire alla sua…

«La lunga strada nel PD per me finisce qui. Lo scrivo senza polemica e con grande serenità d’animo». Comincia così la nota con cui l’ex europarlamentare, Gianni Pittella comunica l’abbandono al Partito Democratico.

Il sindaco di Lauria ha dichiarato che sono tante le ragioni politiche e culturali per cui aveva deciso «di contribuire alla sua fondazione e dipoi a candidarmi alla segreteria del partito mi appaiono in questa fase storica più sbiadite e incerte», aggiungendo che negli ultimi tempi ci sono state «anche delusioni umane, quando per me, come chi mi conosce sa, il rapporto umano ha un valore prezioso».

Sul versante politico, Pittella ha rivendicato la necessità di «accentuare il carattere riformista e riformatore del partito, compiendo scelte nette e moderne su temi strategici, sviluppo, indipendenza energetica, mercato del lavoro, giustizia e garanzie per i cittadini. Ma sul tema «ho avuto per risposta una certa ondivaga tiepidezza, per lo più per non collidere con le posizioni tradizionali della sinistra massimalista o dei 5Stelle», ha specificato.

Da qui la scelta di seguire il fratello, Marcello. «Il Terzo Polo di Calenda e Renzi mi pare un embrione di speranza. L’idea che la grande questione liberalsocialista in Italia possa trovare una casa, che il filone socialista e liberale di Gobetti, Rosselli e Bobbio possa alimentare un progetto e ispirare scelte concrete».

Per il primo cittadino lauriota si tratta di un tentativo «che va incoraggiato perchè va incoraggiato chi si pone sulla posizione più avanzata e moderna e prova a liberarsi dalla camicia di forza di un bipolarismo tra un PD impalpabile e una destra priva ormai di una bussola moderata, di un’autentica cultura di governo e a cui sarebbe un disastro consegnare il Paese. Una destra con tratti antieuropei, antimeridionali, antitlantici, non solidaristici e soprattutto statalista e diffidente nei confronti del mercato», ha evidenziato ancora.

Ora l’obiettivo con il Terzo Polo è «dire cose sensate e serie, senza promettere di più di ciò che è realizzabile e di ciò che serve all’Italia, al Sud e alla Basilicata».

Sul futuro dell’ex governatore, Gianni Pittella ha ripercorso le vicende che hanno interessato l’attuale consigliere regionale, dall’arresto alla rinuncia della candidatura, dall’assoluzione al malanno fisico. «Dai vertici del Pd, al netto di qualche telefonata di singoli autorevoli membri di governo, non una parola o quasi. Questo la dice lunga, non sulla vicenda o sulla persona Pittella, ma sulla cultura del PD sui diritti e le garanzie», ha terminato.

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