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Acerenza batte l’amico Paltrinieri: potentino d’oro nella 10 km

Tutta la carriera di Domenico Acerenza è sintetizzata nei 10 km nuotati dall'azzurro a Ostia: dopo anni passati a fare il gregario, a raccogliere "briciole" (per quanto gloriose come un secondo posto mondiale), il potentino raccoglie la più importante vittoria della sua carriera, laureandosi campione europeo davanti all'amico-rivale Gregorio Paltrinieri. «Ero stufo di arrivare secondo»,…

Tutta la carriera di Domenico Acerenza è sintetizzata nei 10 km nuotati dall’azzurro a Ostia: dopo anni passati a fare il gregario, a raccogliere “briciole” (per quanto gloriose come un secondo posto mondiale), il potentino raccoglie la più importante vittoria della sua carriera, laureandosi campione europeo davanti all’amico-rivale Gregorio Paltrinieri. «Ero stufo di arrivare secondo», dirà a fine gara.

Proprio Greg, di cui “Mimmo” è stato per anni lo scudiero in giro per il mondo, si è arreso ai flutti del litorale romano, chiudendo al settimo posto. Acerenza, a differenza del fenomeno emiliano che di ori individuali ha pieni i cassetti, non aveva mai vinto un oro individuale in una competizione maggiore: ora ci è riuscito nella specialità più importante del fondo, nonché l’unica olimpica. La prima parte di gara ha come protagonista l’ungherese Betlehem, staccato dal gruppo di inseguitori di cui tirano le fila proprio Acerenza e Greg, insieme ai due francesi Fontaine e Olivier. A metà del tracciato il magiaro inizia a rallentare l’intensità delle bracciate, e il distacco si riduce, complice anche un rifornimento troppo lungo di cui gli avversari approfittano. A un giro dal traguardo, sono i transalpini a guidare il corteo di nuotatori, mentre gli azzurri non demordono; la volata finale, analizzata nei suoi singoli momenti, è un concentrato di pathos. Paltrinieri, il campione annunciato, non regge più quell’andatura e scivola dietro, mentre Acerenza (terzo a 800 metri dal traguardo) fa volare gambe e braccia sull’acqua, superando Fontaine all’imbuto finale: è oro, tempo di 1h 50’33″6. Argento a Olivier (1h50’37″3) bronzo per Fontaine con 1h50’39″1. Greg (1h51’12″7) al settimo posto. Esausto ma radioso in volto, l’azzurro ripercorre la sua impresa: «Il mare non ci permetteva di nuotare molto bene: è stato difficilissimo, nel primo giro abbiamo saltato il rifornimento perché non abbiamo visto la barca. È stata una faticaccia, ma sono super felice. Il secondo posto non mi andava più bene – ha poi aggiunto – Volevo vincere e ce l’ho messa tutta». Anche in condizioni meteo difficili: «Le onde e il mare non mi hanno dato fastidio, riesco ad adattarmi a qualunque cosa: acqua fredda, mare alto o piatto. L’open water è questo e adattarsi è la chiave per vincere». I ringraziamenti del campione lucano vanno «alle Fiamme Oro e al Circolo canottieri Napoli», mentre l’emozione di cantare l’inno sul podio è stata «da far tremare le gambe».

Un grande uomo come Paltrinieri sa accettare le giornate no, anche considerando che c’era «un mare bestiale: faccio sempre fatica con queste condizioni – racconta – Sapevo di avere un avversario in fuga davanti, ho cercato di recuperarlo ma lo sforzo mi ha distrutto e ho capito che non ce la facevo più. Speriamo ora di fare bene con la staffetta e che il meteo ci aiuti». L’Italia ha festeggiato anche la medaglia d’argento di Ginevra Taddeucci nella 10 km femminile: la fiorentina prova a sorpassare l’olandese Van Rouwendaal fino all’ultimo, ci riesce anche, ma appena rallenta un attimo viene castigata dalla teutonica Beck (oro in 2h01’13″4, bronzo alla portoghese Andrè con 2h01’16″4.). Per Taddeucci si tratta lo stesso di un risultato da raccontare ai nipotini: gara titanica da 2h01’15″2, condita dagli applausi calorosi del pubblico di Ostia: «Ringrazio il mio tecnico e i miei genitori, sono felice di averli ripagati in qualche modo per tutti i sacrifici fatti».

Nel pomeriggio di ieri Acerenza ha concesso il bis vincendo insieme Rachele Bruni, Ginevra Taddeucci e Paltrinieri la staffetta mista 4×1250, davanti a Ungheria e Francia.

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