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Da strada di scorrimento a zona in espansione: ecco la nuova via Amendola a Bari

Complessi residenziali al posto di capannoni semi sbriciolati. Eleganti palazzi, classe A4, dove edifici degli anni Sessanta mostravano il segno del tempo. Si fa bella via Amendola, cambiando anche identità e trasformandosi da arteria di scorrimento in zona residenziale. Complice la trasformazione urbanistica avviata ormai da tempo e completata al 70 per cento. Dopo l’allargamento…
(foto di Luca Turi)

Complessi residenziali al posto di capannoni semi sbriciolati. Eleganti palazzi, classe A4, dove edifici degli anni Sessanta mostravano il segno del tempo. Si fa bella via Amendola, cambiando anche identità e trasformandosi da arteria di scorrimento in zona residenziale. Complice la trasformazione urbanistica avviata ormai da tempo e completata al 70 per cento.

Dopo l’allargamento della strada da due a quattro corsie, e la realizzazione di tre rotatorie (viale Einaudi, via Laforgia e via Hahnemann), sono stati ricostruiti i marciapiedi a sinistra e realizzati quelli nuovi a destra, con una pista ciclabile bidirezionale sul marciapiede di nuova realizzazione. Gli alberi, le aiuole e le decorazioni hanno fatto il resto. Più funzionale, quindi, ma anche più sicura e più bella.

Ma determinante, per aumentare ancor più il valore della zona saranno le due stazioni ferroviarie previste nel progetto di Rete ferroviaria italiana per il cosiddetto “collo d’oca” in programma con la variante a sud del nodo ferroviario. Una sarà nei pressi del campus universitario e prevederà anche la sosta di treni delle Ferrovie sud est, consentendo quindi agli studenti provenienti da altri comuni della provincia barese di raggiungere con maggiore facilità e risparmio di tempo le aule universitarie. L’altra, invece, è prevista nei pressi dell’Executive center, e servirà l’elevata mole di utenza che fa capo ai numerosi uffici (tra gli altri, l’Agenzia delle Entrate) e quella che è costretta a raggiungere l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII.

Lungimirante, allora, la scelta di privati o gruppi imprenditoriali di edificare su lottizzazioni preesistenti, grazie al Piano casa che ha come obiettivo la riqualificazione, la rigenerazione e il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente per limitare il consumo di suolo. La norma stabilisce che i Comuni individuino, nelle zone B e C, ambiti edificati caratterizzati da degrado e abbandono, dove consentire interventi di riuso e qualificazione sugli immobili con qualsiasi destinazione. Per incentivare tali interventi, saranno consentiti l’ampliamento, la demolizione e ricostruzione. A fine lavori, l’edificio potrà ottenere la destinazione residenziale o mantenere quella preesistente se legittima o legittimata.

Al momento sono almeno cinque gli interventi già completati o avviati nel tratto di via Amendola che arriva fino all’ospedale pediatrico, ma non si esclude che altri cantieri possano aprirsi nelle prossime settimane in una zona che promette di diventare di grande valore.

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