(Adnkronos) – “Il tasso d’investimento in ricerca e sviluppo dell’Italia è fermo all’1,4% del PIL rispetto ad una media europea ormai superiore al 2%. Questa poca attenzione alla ricerca e allo sviluppo, soprattutto in alcuni settori come i nanomateriali, sarà determinante nell’immediato futuro come è emerso in numerosi studi sui piani di sviluppo europei. Mentre Stati Uniti, Cina e i più importanti paesi europei hanno intuito di come i nanomateriali saranno determinanti in futuro in alcuni settori quali l’edilizia, il restauro, il settore aereospaziale, la mobilità elettrica e il mondo tessile e l’abbigliamento, l’Italia ancora non riesce a comprendere l’entità di tale cambiamento”. A dirlo è Sabrina Zuccalà, presidente del laboratorio di Nanotecnologie 4ward360, che “stigmatizza le politiche di spesa dei governi italiani degli ultimi vent’anni in ricerca ed innovazione in particolare nel settore delle nanotecnologie, che ha generato un blocco nello sviluppo di alcuni settori del Paese”. “In questi ultimi mesi – prosegue Zuccalà – la gran parte dei partiti italiani, per le imminenti elezioni, stanno effettuando un bombardamento mediatico su alcuni temi, spesso non essenziali per lo sviluppo del paese e per il futuro degli italiani. Si pensa solo ad argomenti che possano incidere nella propaganda politica e non sui temi che nel prossimo futuro saranno determinanti in alcuni settori e quindi per lo sviluppo del paese. Il mondo della ricerca si trova a lottare contro i mulini a vento a causa di una classe politica miope, che non scommette sull’innovazione, oltre a dover combattere ogni giorno contro l’inefficienza burocratica e amministrativa. Infine, osserviamo un Paese che si trova in estrema difficoltà per la carenza di fondi, e non riesce a completare i progetti atti a favorire il recupero del sistema Paese”.
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Di Antonio Garofalo16 Novembre 2024