Rinaldo Melucci rivela uno dei suoi programmi più ambiziosi: riportare le lancette indietro di 70 anni, quando non c’era l’Ilva e il lungomare del Borgo era costellato di stabilimenti balneari. I tarantini potevano fare i bagni direttamente in città a due passi da casa, utilizzando cabine costruite su palafitte. Il sindaco rivela questo suo sogno in un video in cui non a caso fa da sfondo il manifesto di un altro progetto fortemente voluto dalla sua precedente amministrazione, il Sail Gp, il campionato internazionale di catamarani.
«Stiamo lavorando perché questa città recuperi un po’ delle sue radici e se c’è un ricordo nella mentalità dei tarantini più grandi di età, è proprio la possibilità di andare al mare a Mar Grande, a lungomare, dove c’erano i lidi più importanti della città fino alla metà del Novecento. Stiamo lavorando col contributi degli organi scientifici, Arpa e Asl, insieme a capitaneria di porto e autorità portuale per comprendere insieme agli studi prodotti e alle prove che verranno ancora predisposte all’interno di una conferenza di servizi se sia possibile arrivare all’obiettivo di restituire ai tarantini la possibilità della balneazione lungo Mar Grande».
Già una decina di anni fa l’allora sindaco Ezio Stefàno si occupò di avviare delle analisi dello specchio di acque davanti alla città ma il divieto di balneazione non è mai stato rimosso. A rendere ancor più complicata l’impresa c’è anche lo scarico di emergenza dell’ospedale Santissima Annunziata in zona. L’idea fa il paio con i progetti già presentati di rifacimento della passeggiata panoramica e monumentale di lungomare (costo circa 32 milioni di euro).
«Rifaremo la scarpata che porta il nome di Alessandro Leogrande – aggiunge il sindaco Melucci – e altri due importanti progetti che riguardano il waterfront di Mar Grande e via Garibaldi fino a Mar Piccolo. Insomma vogliamo consentire ai tarantini di tornare al loro mare e investire anche grazie a questa preziosa risorsa a cominciare da quei luoghi iconici che abbiamo trascurato per troppo tempo e quasi dimenticato. Se dovessimo riuscire in questa impresa, il volto della città cambierà e se riusciremo a tornare a fare i bagni lì, davvero cambierà la vita di tutti noi». Il progetto del lungomare di Taranto è tra quelli ammessi a finanziamento nella graduatoria provvisoria del ministero delle Infrastrutture. Unirà in un’unica gigantesca piattaforma attrezzata in legno a livello del mare tutte le aree dal molo Sant’Eligio fino al castello aragonese, per proseguire col waterfront della città nuova.