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Cagliari, cade da pontile di raffineria: morto operaio

(Adnkronos) - Incidente sul lavoro oggi nel golfo di Cagliari. Un operaio di 42 anni è caduto in mare mentre stava lavorando su un pontile della raffineria Saras a Sarroch. "Un ponteggista di un’impresa d’appalto, mentre svolgeva attività ordinarie presso il pontile, è caduto in mare - si legge in una nota della Sarlux-Saras -.…

(Adnkronos) – Incidente sul lavoro oggi nel golfo di Cagliari. Un operaio di 42 anni è caduto in mare mentre stava lavorando su un pontile della raffineria Saras a Sarroch. “Un ponteggista di un’impresa d’appalto, mentre svolgeva attività ordinarie presso il pontile, è caduto in mare – si legge in una nota della Sarlux-Saras -. I soccorsi subito intervenuti sul luogo hanno recuperato l’operaio ormai privo di vita”. Erano le 9.30 quando l’operaio, dipendente della ditta d’appalto Turisman, stava lavorando su un pontile ed è caduto in mare dall’altezza di due metri. Ha perso i sensi e sono stati inutili tutti gli interventi per cercare di salvarlo. Per fare chiarezza sulle cause dell’incidente la Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta: per la pm Diana Lecca l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. 

Dopo la tragedia nel golfo di Cagliari, arriva la reazione dei sindacati. “Assemblea e sciopero negli appalti metalmeccanici domani dalle otto e mezza – si legge in una nota -, per esprimere con la protesta lo sgomento e la rabbia per la morte del lavoratore Stefano Nonnis caduto stamattina dal pontile della Saras”.  

L’operaio 42enne di una ditta d’appalto è caduto in mare da un pontile e ha perso la vita. Per chiarire le cause la Procura di Cagliari ha aperto un’inchiesta. “Un incidente mortale che certifica, ancora una volta, quanto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro l’attenzione non sia abbastanza alta – dichiarano Cgil, Cisl e Uil di Cagliari assieme alle categorie territoriali metalmeccanici (Fiom, Fsm e Uilm) e dei chimici (Filctem, Femca, Uiltec) -, nonostante i richiami e le sollecitazioni dei sindacati che ripetutamente sollevano il problema e la richiesta di un patto fra istituzioni, imprese e organizzazioni dei lavoratori per incrementare prevenzione, formazione, controlli”. 

Secondo Cgil, Cisl e Uil “quando un lavoratore muore nello svolgimento della sua attività, vuol dire che qualcosa è saltato nella catena di norme e prescrizioni che devono garantirne la sicurezza”. Per questo si affidano alla Magistratura perché venga fatta chiarezza e annunciano assemblee dei lavoratori “con l’obiettivo di decidere come proseguire e rivendicare maggiore attenzione per scongiurare che altri lavoratori, altri uomini e donne, perdano la vita mentre lavorano”. 

 

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