Non è un giorno di relax quello di oggi per i componenti della direzione nazionale del Partito Democratico. Alle 11 si entrerà in una stanza dalla quale si uscirà solo con tutte le candidature definite. L’incontro definitivo si sarebbe dovuto tenere ieri. Dopo la presentazione del programma di sabato da parte del segretario Enrico Letta, si era deciso di chiudere tutto entro 24 ore. La partita, però, è di quelle davvero complicate e per questo è stato lo stesso numero uno del partito a propendere per un rinvio. La giornata di ieri è servita per incontrare i “contendenti”, tanto per le candidature nei listini quanto per gli uninominali. Così come in Puglia, anche in altre regioni gli intrecci da sciogliere sono numerosi. Tutte questioni, però, che non possono più essere procrastinate vista l’impellenza della presentazione dei candidati e l’avvio ufficiale della campagna elettorale.
Decaro spinge Abaticchio, col benestare di Emiliano
Durante uno degli incontri romani di ieri, il presidente dell’Anci e sindaco di Bari avrebbe ricevuto il benestare di Enrico Letta alla candidatura di Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto, nel collegio uninominale per la Camera U04 che comprende anche il comune di Molfetta. Un altro nome avanzato dal primo cittadino di Bari e sui cui si sta ragionando nel Pd è quello di Fiorenza Pascazio, sindaca di Bitetto. Il ruolo dei sindaci in questa campagna elettorale può essere cruciale soprattutto nei collegi uninominali, dove il rapporto diretto e la vicinanza quotidiana ai cittadini può fare la differenza.
I punti interrogativi da sciogliere stamattina
In Puglia il nodo da sciogliere è relativo soprattutto ai sei posti “blindati” per Camera e Senato. Uno di questi dovrebbe essere in “quota” liste civiche, con il fedelissimo di Michele Emiliano, Claudio Stefanazzi, pronto a riempire la casella. Il problema, però, è chi farà spazio. Alla Camera agli uscenti Marco Lacarra e Ubaldo Pagano dovrebbero aggiungersi Loredana Capone e Raffaele Piemontese ma, se si considerano “blindati” i due posti al Senato per Francesco Boccia e Assuntela Messina, è evidente come sia complicato trovare la quadra senza scontentare nessuno. Tra le ipotesi in campo negli scorsi giorni, anche quella che vedeva l’ex ministro agli Affari Regionali candidato in un’altra regione, in virtù del suo “status” di politico dal calibro nazionale. Una strada quest’ultima, però, difficile da percorrere, sia per le difficoltà nel trovare spazi negli altri territori, sia per la volontà dello stesso Francesco Boccia di candidarsi nella sua terra. Oggi qualcuno, però, dovrà fare un passo indietro. È da escludere, infatti, che possano esserci ulteriori rinvii per la definizione della squadra dei candidati.