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Elezioni 2022, atlantismo, flat tax, Pnrr: il programma del centrodestra

(Adnkronos) - Posizionamento atlantista e filo-occidentale italiano al primo punto del programma del centrodestra appena validato dai leader della coalizione. "Italia, a pieno titolo parte dell'Europa, dell'Alleanza Atlantica e dell'Occidente. Più Italia in Europa, più Europa nel Mondo", è scritto al punto uno del documento in 8 pagine, che articola i 15 obiettivi della coalizione.…

(Adnkronos) – Posizionamento atlantista e filo-occidentale italiano al primo punto del programma del centrodestra appena validato dai leader della coalizione. “Italia, a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente. Più Italia in Europa, più Europa nel Mondo”, è scritto al punto uno del documento in 8 pagine, che articola i 15 obiettivi della coalizione.  

L’alleanza a questo proposito chiede una “Politica estera incentrata sulla tutela dell’interesse nazionale e la difesa della Patria” e ancora il “rispetto delle alleanze internazionali e rafforzamento del ruolo diplomatico dell’Italia nel contesto geopolitico”, come anche il “rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica, anche in merito all’adeguamento degli stanziamenti per la difesa, sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione della Federazione Russa e sostegno ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto”.  

Non manca poi la richiesta di “revisione delle regole del Patto di stabilità e della governance economica al fine di attuare politiche in grado di assicurare una crescita stabile e duratura e la piena occupazione”. Tra le altre richieste la “centralità dell’Italia nell’area mediterranea” e un “piano straordinario europeo per lo sviluppo del continente africano, anche attraverso politiche di cooperazione internazionale finalizzate alla crescita socio-economica e alla stabilità politica”. Compare infine la volontà di “Difesa e promozione delle radici e identità storiche e culturali classiche e giudaico-cristiane dell’Europa”. 

“Estensione della flat tax per le partite IVA fino a 100.000 euro di fatturato, flat tax su incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese”. Questo uno dei punti del capitolo ‘Per un fisco equo’, che il centrodestra presenta nel suo programma elettorale. Non manca poi la richiesta di “pace fiscale e ‘saldo e stralcio'”, con l’accordo tra cittadini ed Erario per la risoluzione del pregresso”. 

Resta nero su bianco il no a patrimoniali e la richiesta di diminuire le tasse per gli italiani (“Riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi” e “no a patrimoniali dichiarate o mascherate). 

“Pieno utilizzo delle risorse del Pnrr, colmando gli attuali ritardi di attuazione” e anche “l’accordo con la Commissione europea, così come previsto dai Regolamenti europei, per la revisione del Pnrr in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità”. Nel capitolo dedicato alle “Infrastrutture strategiche e utilizzo efficiente delle risorse europee” il centrodestra fa il punto sul Pnrr, aggiungendo poi la richiesta di “rendere l’Italia competitiva con gli altri Stati europei attraverso l’ammodernamento della rete infrastrutturale e la realizzazione delle grandi opere. Potenziamento della rete dell’alta velocità per collegare tutto il territorio nazionale dal Nord alla Sicilia, realizzando il ponte sullo Stretto”.  

“Potenziamento e sviluppo delle infrastrutture digitali ed estensione della banda ultralarga in tutta Italia, con riguardo alla “Difesa delle infrastrutture strategiche nazionali”, è un’altra richiesta del centrodestra. 

“Elezione diretta del Presidente della Repubblica” e “attuare il percorso già avviato per il riconoscimento delle Autonomie ai sensi dell’art. 116, comma 3 della Costituzione, garantendo tutti i meccanismi di perequazione previsti dall’art. 119 della Costituzione”. Il centrodestra pensa a queste due riforme al capitolo “Riforme istituzionali, della giustizia e della Pubblica Amministrazione secondo Costituzione”, terzo punto del testo che domani sarà presentato al Viminale. 

Nel capitolo si chiede inoltre un grosso intervento di riforma del settore Giustizia: prevedendo la “riforma della giustizia e dell’ordinamento giudiziario: separazione delle carriere e riforma del Csm”, a Riforma del processo civile e penale”, prevedendo un “giusto processo e ragionevole durata, efficientamento delle procedure, stop ai processi mediatici e diritto alla buona fama”. Anche sul penale bisognerà intervenire con la “razionalizzazione delle pene e garanzia della loro effettività, riforma del diritto penale dell’economia, interventi di efficientamento su precetti e sanzioni penali”.  

Tornare ai decreti sicurezza, più forze di polizia, hot spot per i migranti fuori dalla Ue. Sono alcune delle misure che il centrodestra ha messo nel programma elettorale appena approvato. Nel capitolo dedicato alla ‘Sicurezza e contrasto all’immigrazione illegale’, si punta nuovamente ai decreti sicurezza, chiedendo inoltre “l’adeguamento dell’organico e delle dotazioni delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco, fattiva collaborazione di questi con la Polizia locale e le Forze armate per consentire un capillare controllo del territorio”.  

Tra gli obiettivi l'”implementazione della sicurezza nelle città: rafforzamento operazione strade sicure, poliziotto di quartiere e videosorveglianza” con “contrasto al fenomeno delle baby gang e alla microcriminalità”. Numerosi i riferimenti ai flussi migratori: si parte dal “contrasto all’immigrazione irregolare e gestione ordinata dei flussi legali di immigrazione” per arrivare a “favorire l’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari”. 

Il centrodestra punta poi alla “difesa dei confini nazionali ed europei come richiesto dall’Ue con il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani”, e ancora la “creazione di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall’Unione Europea, per valutare le richieste d’asilo”.  

 

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