Tutti vogliono il Lecce. Almeno tra gli sponsor. Il presidente giallorosso Saverio Sticchi Damiani ha presentato gli sponsor che nella prossima stagione campeggeranno sulla maglietta dei salentini. Ben quattro gli accordi commerciali che andranno a rimpinguare le casse societarie, per un totale superiore al milione di euro, con una precisazione: se la Lega permettesse di inserire uno sponsor sui pantaloncini, sarebbe occupato anche quello spazio. Tutto esaurito. Proprio come lo stadio Via del Mare tra quattro giorni, a conferma dell’entusiasmo che circonda la squadra, nonostante il precampionato da dimenticare. Il presidente ci tiene a ricordare, invece, che il Lecce è un «piccolo miracolo» di cui andare fieri. Adesso il “miracolo” bisognerà farlo in campo, conquistando una salvezza difficile.
Tecnicamente falliti
Il Lecce vuole arrivarci preservando i conti societari. Sticchi Damiani riserva una stoccata agli altri club di serie A: «Tanti sono tecnicamente falliti, noi vogliamo mantenere pulito e solido il Lecce, a costo di avere un giocatore in meno». Non le manda a dire il numero uno giallorosso, che poi ribadisce il concetto: «Dire che non abbiamo soldi è offensivo, e sbagliato. Noi utilizziamo i nostri soldi, non quelli delle banche». Non fa i nomi il presidente, ma dà indicazioni geografiche: «In questi anni nessun fondo americano, di quelli che spopolano in serie A si è fatto sotto, preferiscono i club plurindebitati del nord».
Una mano dai tifosi
Non può passare in silenzio il momento dei giallorossi, in crisi di risultati ancor prima di iniziare il campionato. «Ci lamentiamo del Cittadella, ma tutti al sud vorrebbero stare al nostro posto». Sticchi Damiani mette le cose in chiaro: «Sono preoccupati di chi non è pronto ad accettare le socnfitte: lo scorso anno non perdevamo mai, quest’anno succederà, inevitabilmente. I tifosi devono capirlo».
Chiede una mano ai 20 mila abbonati il presidente: «Devono aiutarci», sottolinenando l’impegno a costruire la squadra migliore possibile.
Corvino e Trinchera sono al lavoro proprio per questo: «Hanno a disposizione il budget di una società piccola, ma sana». Una società che vuole crescere e, per farlo, sta rimettendo in sesto una parte dello stadio, la Tribuna Est, i cui costi di restauro sono alti, e i bar dell’impianto: «È in fase di definizione un accordo con un partner nazionale leader nel settore per il salto di qualità. Saranno ristrutturati tutti e nove i punti, diventeranno più belli e moderni».