Il movimento Volt di Matera ha avviato una raccolta firme da presentare al presidente della Regione Basilicata e al rettore dell’UniBas, affinchè «la Città dei Sassi abbia una “vera università” e non una vuota succursale».
Gli esponenti del gruppo chiedono l’attivazione di quattro nuovi corsi di studio per il Polo Universitario di Matera, legati al Turismo, alla Salute e benessere, alla Trasformazione digitale, all’Educazione e Cultura, che rappresentano «le quattro filiere della formazione sulle quali investire per valorizzare la capacità attrattiva di Matera».
Nello specifico Volt richiede di poter approfondire la materia “Economia del Turismo” al fine di poter avere un territorio che investe sulla strategia e sulla programmazione della destinazione turistica; “Informatica” per creare figure professionali in grado di valorizzare il Centro di geodesia spaziale e la Casa delle Tecnologie emergenti, nonché sostenere il tessuto produttivo più orientato all’innovazione; “Educazione e Cultura” così da ospitare i corsi (già attivi presso l’Unibas) di Scienze dell’Educazione e della Formazione, degli Studi Umanistici e i corsi di laurea magistrale di Filologia classica e moderna e Storia e Civiltà europee; “Professioni sanitarie”, dal momento che la Basilicata è una regione che si caratterizza per una popolazione particolarmente anziana, che necessita di assistenza continua.
A detta di Volt gli oltre 70 milioni di euro che la Regione ha assegnato all’Unibas «non possono vedere escluso ancora una volta il Polo universitario di Matera. sempre più povero di corsi e con offerta formativa ridottissima. La città ha bisogno di una “vera università” per creare ricadute positive sul territorio e sul mondo produttivo», hanno concluso gli aderenti al movimento.
