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Boccia impone le linea di Letta: salta l’accordo tra civiche e dem

Fumata nera per l’accordo fra Pd e liste civiche in Puglia in vista delle politiche del 25 settembre. È questo l’esito del lungo vertice tenuto nel pomeriggio di ieri in presidenza fra il governatore Michele Emiliano, il segretario Marco Lacarra e il commissario pugliese, l’onorevole Francesco Boccia, insieme al sindaco barese Antonio Decaro. Un confronto…

Fumata nera per l’accordo fra Pd e liste civiche in Puglia in vista delle politiche del 25 settembre. È questo l’esito del lungo vertice tenuto nel pomeriggio di ieri in presidenza fra il governatore Michele Emiliano, il segretario Marco Lacarra e il commissario pugliese, l’onorevole Francesco Boccia, insieme al sindaco barese Antonio Decaro. Un confronto ad ampio respiro, a tratti aspro e dai toni alti nel tentativo di addivenire a un un’intesa fra il principale partito del centrosinistra e il popolo delle civiche pugliesi con una dote potenziale del 10% dell’elettorato. Insomma, quel campo largo che tanti successi ha assicurato alla coalizione alle amministrative. E invece, alla fine, hanno prevalso le prerogative del Pd e le indicazioni del segretario Enrico Letta per il tramite del suo emissario, l’ex ministro Boccia.

Quest’ultimo ha risposto picche alle richieste del presidente Emiliano che, appoggiato dal sindaco Decaro e dal segretario Lacarra, ha provato a infilare nelle liste Pd due candidati espressione delle civiche nei posti blindati: il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi e in subordine l’assessore al lavoro salentino Sebastiano Leo. Ma Boccia non ha voluto saperne e ha ribadito i diktat romani: si chiude con lo stesso Boccia capolista all’unico collegio plurinominale del Senato seguito in graduatoria dall’onorevole Assuntela Messina. Al posto di Stefanazzi e Leo nei collegi della Camera, Boccia ha blindato i nomi della presidente del consiglio Loredana Capone e del vicepresidente regionale Raffaele Piemontese. Uno smacco non da poco per i simboli civici da un decennio legati al governatore Emiliano (lista Con, Per la Puglia, I Popolari). Lo stesso presidente regionale ha provato in mille modi a cambiare le carte in tavolo, ma nessuno dei ragionamenti e delle alternative propose ha modificato il quadro.

L’elenco dei candidati Pd dovrebbe completarsi quindi con i nomi di Michele Bordo, l’uscente al quarto mandato nel collegio plurinominale della Camera Bat-Foggia, in quello di Bari l’onorevole uscente Marco Lacarra, su Taranto il collega uscente Ubaldo Pagano, mentre fuori dai giochi resterebbero il senatore Dario Stefàno e Alberto Losacco. Qualche spiraglio potrebbe aprirsi per assessori e consiglieri regionali dem nei collegi uninominali, le partite secche con l’avversario del centrodestra. L’elenco dei papabili comprende, fra gli altri, l’assessore ai trasporti Anita Maurodinoia, l’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia, il presidente di commissione Fabiano Amati e la consigliera Debora Ciliento. A ogni modo ora il segretario in carica Marco Lacarra metterà insieme tutti i nomi e li consegnerà domani nelle mani del segretario Enrico Letta a cui spetterà l’ultima parola. In queste ore, tuttavia, Decaro ed Emiliano potrebbero intervenire direttamente sulla segreteria nazionale per provare a riaprire il discorso delle candidature che, ora come ora, sembra ormai chiuso.

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