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Monopoli onora il capitano Levi: aiutò 70mila persone a fuggire dall’Olocausto

Nel 1945 fece costruire un peschereccio con il quale riuscì a fare arrivare clandestinamente in Palestina 70mila persone scampate all'Olocausto. Un'impresa “eroica” compiuta dal capitano Enrico Levi che la città di Monopoli vuole ancora una volta omaggiare. Mercoledì 3 agosto sarà infatti scoperta una targa nell'area ex cantieri navali, dove fu costruito e varato il…

Nel 1945 fece costruire un peschereccio con il quale riuscì a fare arrivare clandestinamente in Palestina 70mila persone scampate all’Olocausto. Un’impresa “eroica” compiuta dal capitano Enrico Levi che la città di Monopoli vuole ancora una volta omaggiare.

Mercoledì 3 agosto sarà infatti scoperta una targa nell’area ex cantieri navali, dove fu costruito e varato il “Dalin”, commissionato da Levi, e inaugurata una mostra.

Quest’area è stata recentemente intitolata dall’amministrazione comunale allo stesso Levi, che fu insignito nel 1957 del titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana.

«Levi – si legge in una nota – non raccontò mai lo scopo reale della sua commessa ma riferì che la nave serviva come nave scuola per “giovani pescatori” a cui destinare le 36 angusti posti per i passeggeri. A bordo c’erano 37 persone che furono fatte sbarcare al largo della costa di Cesarea».

«Da allora – prosegue – il capitano Levi si rese protagonista di altre traversate e alla fine 70.000 tra uomini e donne saranno trasferiti clandestinamente in Palestina».

L’impresa è documentata nella mostra fotografica “Exdous – Le dossier Levi” allestita nella Biblioteca civica “Prospero Rendella” e sarà inaugurata mercoledì dopo l’apposizione della targa.

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