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Coldiretti Basilicata: «Sbloccare risorse regionali e sostenere accordi di filiera»

«Sbloccare immediatamente le risorse destinate al settore agricolo dalla Regione Basilicata con la legge di bilancio 2022, avviare da subito la procedura per la declaratoria della siccità, oltre che sostenere accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di…


«Sbloccare immediatamente le risorse destinate al settore agricolo dalla Regione Basilicata con la legge di bilancio 2022, avviare da subito la procedura per la declaratoria della siccità, oltre che sostenere accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione». Sono queste le principali proposte lanciate dalla Coldiretti di Basilicata che ieri a Potenza ha riunito oltre 300 agricoltori, con trattori al seguito, dirigenti provinciali e regionali, per un’assemblea popolare.

L’incontro aveva il fine di chiedere un intervento immediato alle Istituzioni per via della grave crisi del settore cerealicolo, tra speculazioni e pratiche sleali. «I prezzi del grano duro italiano sono ormai in caduta libera. Una tendenza al ribasso che gli agricoltori non possono assolutamente permettersi dopo il rincaro stellare dei costi di produzione e la siccità che ha fatto crollare la produzione» ha affermato il presidente della Coldiretti lucana, Antonio Pessolani.

Presente anche il direttore regionale della Coldiretti lucana, Aldo Mattia, il quale ha ribadito che produrre il grano è costato all’agricoltore oltre 1000 euro ad ettaro e «al momento della raccolta, come d’incanto, il prezzo del grano si è ribassato senza considerare la scarsa produzione a causa della persistente siccità».

Mattia ha specificato che lo stesso discorso può essere applicato alla produzione di latte vaccino, dove occorrono più di 0,59 centesimi al litro e «anche qui il triplicare dei costi energetici, nonché dei prezzi delle materie prime, sta mettendo in ginocchio gli allevatori».

Nell’occasione Coldiretti ha specificato l’esistenza di una legge europea, quella sulle pratiche sleali, che prevede l’obbligo del pagamento dei prodotti agricoli non al di sotto del costo di produzione dello stesso. Da qui la precisa richiesta agli uffici preposti (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari​) di «un immediato avvio di controllo a tappeto al fine di rispettare la legge, come si fa in qualsiasi civile Paese».

«Per questo chiediamo di rendere immediatamente operativa la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali; confermare anche per il periodo successivo al 31 marzo 2022 il credito d’imposta per il gasolio agricolo – ha concluso Pessolani – e contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono dei terreni».

L’organizzazione agricola lucana ha rivolto anche un appello alla Regione Basilicata con l’invito a «fare la propria parte. A fronte di questo scenario giacciono colpevolmente i sostegni di 9 milioni di euro deliberati due mesi orsono dalla Regione al fine di dare ristoro alla crisi agricola. Nove milioni fermi nel cassetto dell’assessore al ramo – ha ricordato Mattia – scevro di comprendere tale situazione, che invece di scaricare a terra il tutto, continua a promettere contributi a destra e a manca. Pertanto oggi parte una prima azione che fungerà da apripista per i prossimi mesi di lavoro» ha concluso il direttore regionale.

Guido Tortorelli

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