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Dal cuneo fiscale all’Iva, è corsa agli Aiuti bis

Un tesoretto di 14,3 miliardi di euro per mettere in campo i provvedimenti a sostegno di famiglie e imprese. È quanto ha in mano il governo da ieri, dopo il via libera della Camera dei Deputati sull’aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica per contrastare le conseguenze negative dell’aumento dei prezzi dell’energia (gas ed elettricità)…
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e con il Presidente della Camera Roberto Fico,al Parlamento in seduta comune per la cerimonia di giuramento .(foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Un tesoretto di 14,3 miliardi di euro per mettere in campo i provvedimenti a sostegno di famiglie e imprese. È quanto ha in mano il governo da ieri, dopo il via libera della Camera dei Deputati sull’aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica per contrastare le conseguenze negative dell’aumento dei prezzi dell’energia (gas ed elettricità) e, più in generale, dell’inflazione.
Su come andranno spesi questi soldi si stanno confrontando in queste ore i partiti di maggioranza. Sul tavolo c’è anche il Superbonus, con le aziende in forte difficoltà per via dei crediti non più accettati dalle banche.
Un peso sui bilanci che non si sa ancora come risolvere. Un altro capitolo, invece, riguarda il taglio del cuneo fiscale. Cresce il fronte nella maggioranza, infatti, di chi vorrebbe che una fetta consistente del tesoretto venga speso per il taglio del cuneo fiscale. Dal centrodestra e dalla Lega in particolare, invece, si preme affinché sia previsto il taglio dell’Iva.
Una opzione quest’ultima che darebbe sollievo ai commercianti e ai consumatori, contribuendo ad abbassare i prezzi. L’attenzione dei partiti è tutta rivolta al dl Aiuti bis che rappresenterà l’ultima vera occasione in questa legislatura per attenuare l’effetto dei rincari. La prossima legge di bilancio, infatti, dovranno scriverla e approvarla il prossimo governo e Parlamento. L’atteggiamento dei partiti, dunque, non può non essere condizionato da una campagna elettorale che è già entrata nel vivo. Sullo sfondo restano le famiglie e le imprese e le condizioni internazionali, sempre più caratterizzate dall’incertenza, tanto sul fronte guerra quanto su quella economica, con il crollo, soprattutto nell’occidente, della fiducia dei cittadini. Un indicatore eloquente che anticipa quasi sempre gli effetti sui consumi.

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