(Adnkronos) – “La realtà dei fatti è che questo è un evento d’insieme che riguarda tutto il paese. Se in 113 anni di storia Milano non ha mai ospitato un campionato del mondo di scherma, che sarà l’unico evento di qualifica olimpica che assegnerà i pass per Parigi 2024. E’ un campionato del mondo che riguarda tutto il paese e il sistema Istituzionale. A me piace vederlo non come un evento di Milano e della Lombardia, ma che parte da Milano e dalla Lombardia e coinvolge tutto il sistema sport e il sistema Paese”. Così Marco Fichera presidente del Comitato organizzatore dei Mondiali di scherma di Milano 2023, descrive all’Adnkronos l’evento.
“Su Milano abbiamo chiuso una partnership strategica con Confcommercio Milano proprio per i Mondiali, i grandi eventi non debbono essere solo ad uso e consumo del sistema sport, ma siamo trasversali al mondo del turismo e del commercio. Purtroppo Roma ha perso un’occasione enorme con le Olimpiadi e l’ha persa perché una parte della politica crede che il problema sia il grande evento. E’ invece una risorsa, un modo per poter attrarre capitali e fare legacy strategiche e investimenti infrastrutturali sul territorio”, ha aggiunto Fichera.
“Quello che noi stiamo raccontando è di un evento che va oltre i confini della scherma e che diventi un evento. Noi raccontiamo le gesta e le vittorie dei nostri campioni, quindi metteremo al loro servizio l’evento migliore possibile. E’ chiaro che avere dei campioni che rendono onore all’Italia nel mondo e continuano a vincere -ha proseguito l’ex campione della spada-, è fondamentale per poter attrarre quel pubblico che non vede l’ora di vedere i nostri campioni continuare a vincere nei mondiali di casa. Il nostro obbietto è di far sentire il pubblico orgoglioso di essere italiano. Noi quando andiamo all’estero dobbiamo essere orgogliosi del nostro paese e di quello che sa fare, anche di quei difetti che devono essere sistemati e quell’orgoglio di essere italiani lo sport lo recupera sempre ed è un messaggio che serve mandare a tutte generazioni”.
“In Italia abbiamo un grosso problema infrastrutturale di edilizia scolastica e di luoghi in cui fare sport. Il grande evento che porta con se indotti importanti deve essere sfruttato per dare benefici alla collettività, sulla mobilità, sulla riqualificazione urbana. Il messaggio che deve passare è che il grande evento va fatto bene. Noi dobbiamo attrarre in Italia eventi e farli bene. Il campionato del mondo di scherma sarà un grande evento fatto bene ed ad uso e consumo della collettività, che avrà una legacy importante, di natura sociale, relazionale e sul mondo della disabilità e delle infrastrutture. Una città come Roma merita eventi come la Ryder Cup e il Giubileo”, ha proseguito l’ex campione di scherma, argento ai Giochi di Rio de Janeiro 2016 nella spada a squadre.
“Io credo che la politica debba ricominciare ad affrontare il tema sport in maniera organica e totale, perché lo sport non è divisibile in compartimenti stagni. Non è da un lato l’alto livello e dall’altro lo sport di base, da un lato le infrastrutture e dall’altro le ricadute sul Pil. Lo sport è composto da migliaia di operatori che lavorano e che devono assumere delle garanzie maggiori, dalle associazioni e non può che avere una rilevanza sul piano nazionale importante. Fino a quando la politica utilizzerà lo sport solo come momento della collettività non ci si renderà conto che è un tema che deve essere sul tavolo di tutti i governi e le amministrazioni, perché rappresenta una modalità di vivere e impostare le città”, ha sottolineato Fichera.
La mostra la bellezza di un gesto che è anche un formato innovativo di promozione integrata attraverso la scherma. “E’ un protocollo firmato tra la federazione e il Meci, e credo serva proprio a fare sistema. Rappresenta il nocciolo di una Federazione che fa del gesto, della bellezza, dell’eleganza e dell’essere vincenti un elemento di pregio. Questo evento rende orgoglioso Marco Fichera come ex atleta e presidente del Comitato organizzatore perché solo grazie al lavoro di squadra si possono raggiungere obbiettivi di alto livello. Le foto di Augusto Bizzi. “La bellezza del lavoro di Augusto non è solo essere professionalmente perfetto ma essere al posto e al momento giusto per cogliere delle emozioni che ai più non sono note ma che per far appassionare la gente devono essere trasmesse”, ha concluso Fichera.