Nuovi fatti di cronaca confermano quello che da anni le associazioni ambientaliste e le inchieste della Magistratura denunciano: il Tavoliere di Puglia è, da lungo tempo, il luogo di smaltimento abusivo di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali provenienti dalla Campania e dal Lazio.
Il nuovo grido d’allarme viene dal sindaco di Cerignola Francesco Bonito, dopo l’incendio divampato sabato scorso in una discarica a cielo aperto tra la città ofantina e Stornarella. Dal pomeriggio a notte fonda, i Vigili del Fuoco avevano condotto le non facili operazioni di spegnimento. Le fiamme erano state domate, non prima, però, di mandare in fumo circa 150 tonnellate di rifiuti provenienti per lo più dalla Campania.
La discarica illecita era stata già segnalata nel febbraio scorso dalle guardie ecologico-ambientali della “Civilis Engea”, l’associazione onlus di Manfredonia presieduta da Giuseppe Marasco. I volontari avevano segnalato la presenza di alcuni tir che avevano depositato decine di ecoballe nell’area di un’ex fabbrica abbandonata, già sequestrata dai Carabinieri del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente nel gennaio 2021 a seguito del ritrovamento di imponenti quantità di rifiuti speciali non pericolosi abbandonate da ignoti nel corso del tempo. Sul caso era stata anche avviata una indagine da parte della Procura della Repubblica di Foggia.
«È in corso una vera e propria aggressione di tipo ecologico sul nostro territorio – ha dichiarato il sindaco di Cerignola -. Abbiamo chiesto un intervento deciso e tempestivo da parte dello Stato per la serie impressionante di roghi e abbandoni di ecoballe, provenienti da regioni del centro sud, nella nostra città. Sembra ci sia un vero e proprio mercato nero che da anni soffoca le nostre terre e che rischia di andare fuori controllo».
L’auspicio di indagini rapide e risolutive giunge anche dal sindaco di Stornarella Massimo Colia: «Ci auguriamo che la Procura possa assicurare alla giustizia i criminali responsabili di questi gravissimi reati ambientali».
Le indagini avrebbero identificato alcune ecoballe provenienti dal Lazio, secondo l’Assessore all’ambiente del Comune di Cerignola Mario Liscio: «Non vogliamo essere la pattumiera d’Italia – ha dichiarato Liscio – e abbiamo esposto la nostra preoccupazione al Comitato Provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico di venerdì scorso».
«Cerignola sia liberata da chi deturpa il nostro territorio – ha annunciato con determinazione il sindaco Bonito -. Mai come in questo momento è necessario che tutti facciano la propria parte per contrastare le ecomafie».
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