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Scontro sulla scuola

«La situazione è abbastanza critica e di fronte a questo scenario, vista la diffusione attuale del virus, credo che posticipare l’apertura delle scuole di 15 giorni e magari allungare di due settimane la frequenza in presenza a giugno possa essere una decisione di buonsenso». Non ha dubbi il presidente la Federazione nazionale degli ordini dei…

«La situazione è abbastanza critica e di fronte a questo scenario, vista la diffusione attuale del virus, credo che posticipare l’apertura delle scuole di 15 giorni e magari allungare di due settimane la frequenza in presenza a giugno possa essere una decisione di buonsenso». Non ha dubbi il presidente la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri Filippo Anelli, che si unisce al coro di chi chiede che il ritorno fra i banchi slitti di qualche giorno. Giovedì erano stati 1.500 presidi a fare lo stesso appello al governo Draghi, chiedendo non solo la Dad, ma anche maggiori certezze in fatto di tracciamento e di approvvigionamento di mascherine Ffp2.

L’esecutivo ha però deciso di tirare dritto: lunedì si torna a scuola in presenza e, come prevede il nuovo decreto, si applica la didattica a distanza – per i soli non vaccinati – in caso di due alunni positivi nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. «Siamo molto attenti alle voci che ci arrivano dal Paese, ma anche dalle tante voci che ci dicono che la scuola debba restare in presenza – commenta il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – Abbiamo una situazione differenziata nel Paese e la si affronta differenziando». Anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, assicura che si può ripartire in sicurezza. Sulla scuola «è stata fatta un’attenta valutazione, con un lungo confronto, sono state prodotte linee guida che consentiranno la ripresa. È verosimile che questa variante Omicron, che aumenterà ancora i casi, rappresenti il canto del cigno della pandemia».
Di parere contrario è invece il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta: «Non si può continuare con lo slogan “niente Dad, scuola sicura” perché questo di fatto non è possibile in un momento di circolazione di un virus che raddoppia i casi ogni due giorni. È evidente che quello che stanno chiedendo i presidi, ovvero utilizzare queste due settimane per potenziare la vaccinazione, è ragionevole». Sulla stessa linea è Guido Rasi, consulente del commissario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo ed ex direttore esecutivo dell’Ema: «Due settimane di Didattica a distanza sarebbero molto importanti. Perché oggi siamo a 200mila casi sottostimati, immaginiamo tra una settimana cosa vedremo».

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