Il medico di famiglia latita? Non un problema c’è Axa. Questo, in sintesi, il messaggio pubblicitario veicolato da Axa assicurazioni nell’ambito della campagna pubblicitaria “Soluzioni Salute”. Un messaggio che non è passato inosservato al presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), Filippo Anelli, che ha preso carta e penna per stigmatizzare il contenuto del materiale pubblicitario.
Così sul tavolo del direttore generale di Axa Assicurazioni, Thomas Buberl, è arrivata la “letterina” di Anelli. «Quale presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO), ente pubblico, sussidiario dello Stato, esponenziale dei 461mila medici e odontoiatri italiani, in riferimento al messaggio pubblicitario del prodotto “Soluzioni Salute”, devo decisamente rimarcare l’inopportunità delle modalità adoperate. Infatti, il messaggio – sia testuale che iconico – si risolve in un’offesa gratuita ai danni di professionisti medici che, sino a prova contraria, hanno assicurato e assicurano la massima tutela della salute dei loro pazienti anche a costo della vita, come avvenuto durante la pandemia da Covid-19».
Dai medici eroi, ai medici fannulloni. Questo il filo che Anelli ha inteso spezzare bacchettando la società che con il suo messaggio pubblicitario gioca sul vox populi dei medici, in particolare quelli di famiglia, accusati di non essere troppo disponibili.
E Anelli insiste: «Sarebbe opportuno e anzi doveroso che il messaggio pubblicitario si limitasse a evidenziare la qualità del prodotto senza denigrare la professionalità e l’abnegazione dei medici, riconosciute a tutti i livelli e recentemente messe duramente alla prova durante la terribile esperienza pandemica che ha travolto il nostro Paese. Mi auguro che vorrà prontamente prendere le iniziative opportune al fine di eliminare un messaggio inaccettabile quale è quello pubblicato e comunque nelle more mi riservo ogni azione a tutela della professione medica».
Messaggio pubblicitario teso a colpire la categoria, questo l’assunto di Anelli che già nel 2018 incrociò le “armi” con una società privata per uno spot mandato in onda in prima serata sulle reti Rai, testimonial Enrica Bonaccorti che al sollevarsi delle polemiche si scusò. In quel caso si trattava dei risarcimenti per presunti errori sanitari commessi negli ospedali. All’epoca la Fnomceo sollecitava «l’adozione di strumenti di controllo preventivo per evitare che messaggi distorti, veicolati su canali pubblici, arrechino danno al Ssn». E non solo. Sempre in quella circostanza, Anelli affermò che «dovrebbe prevalere l’interesse pubblico, lo Stato dovrebbe tutelare la più grande azienda italiana, il Servizio sanitario nazionale produce salute. Il sentire dei medici verso questo spot è di pura indignazione».