Saranno restituiti presto ai legittimi proprietari, le diocesi di Bari, Teramo e Urbino, il Comune di Castelli (Teramo) e sei privati cittadini, le opere d’arte della collezione Devanna di Bitonto, dipinti, sculture e reperti archeologici, sequestrati perché risultati illecitamente sottratti ai legittimi proprietari.
Dagli atti giudiziari emerge che il provvedimento di sequestro delle oltre 350 opere risale all’agosto 2021 e già nell’aprile scorso il pm di Bari che ha coordinato le indagini di guardia di finanza e carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, Marcello Quercia, ne ha firmato il dissequestro con contestuale restituzione ai legittimi proprietari, tuttavia non ancora eseguita.
Gli unici beni al momento effettivamente riconsegnati alla Soprintendenza archeologica di Bari sono i circa 250 reperti che erano già stati denunciati dal collezionista bitontino Girolamo Devanna, mentre una parte dei beni sarà restituita ai suoi stessi eredi. La Procura ha infatti accertato con verifiche durate alcuni mesi «la provenienza illecita di una parte dei beni in sequestro in quanto oggetto di furto o sottrazione ad opera di ignoti in tempi ed in circostanze diverse ai danni di enti pubblici ed ecclesiastici nonché di privati». La restituzione, poi, è stata motivata perché «non appare più indispensabile il mantenimento del vincolo essendo stati ultimati gli accertamenti sulla provenienza delle opere».