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Centaurus, esperti frenano: “Non c’è boom crescita BA.2.75”

(Adnkronos) - "BA.2.75", battezzata sui social con l'altisonante nomignolo 'Centaurus', poi rimbalzato sui media, "è una 'scariant'". La definisce così Eric Topol, scienziato americano direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla, California, rispolverando in un tweet un termine da lui stesso portato in auge: una fusione fra due parole che dovrebbero essere scare…

(Adnkronos) – “BA.2.75”, battezzata sui social con l’altisonante nomignolo ‘Centaurus’, poi rimbalzato sui media, “è una ‘scariant'”. La definisce così Eric Topol, scienziato americano direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla, California, rispolverando in un tweet un termine da lui stesso portato in auge: una fusione fra due parole che dovrebbero essere scare o scary (paura o pauroso) e variant (variante). Il messaggio è chiaro: la sottovariante di Omicron 2, finita sui radar degli esperti per alcune mutazioni sulla carta pericolose, al momento terrorizza solo per il modo in cui è stata presentata a livello mediatico.  

In realtà, segnala Topol sulla base degli ultimi dati più rassicuranti, “non si sta diffondendo da nessuna parte oltre a un paio di province dell’India e senza BA.5”, la super contagiosa Omicron 5 che sta guidando le ondate estive di Covid in molti Paesi, “con cui competere”. In conclusione, riflette Topol, “ci saranno altre nuove varianti di cui preoccuparsi, ma non sembra che questa sia una di queste”.  

Lo scienziato Usa non è l’unico esperto a frenare sulla reale portata della minaccia rappresentata da BA.2.75. Tulio de Oliveira, che dirige il Centre for Epidemic Response and Innovation alla Stellenbosch University in Sudafrica, e ha studiato da vicino l’evoluzione di Sars-CoV-2, sempre via Twitter, si espone: “Non sono d’accordo sul fatto che BA.2.75 o Centaurus sia preoccupante. Nonostante il clamore dei media e di Twitter”.  

Tre i motivi per pensarla così, elenca de Oliveira: “Aumento molto basso di casi e decessi in India; non sta aumentando in prevalenza da nessuna parte; nessun dato che suggerisca un cambiamento nella neutralizzazione o nella patogenicità”. “Non credere all’hype!”, conclude, sgonfiando quella che definisce appunto una montatura. 

Usa infine l’oggettività dei grafici per supportare la retromarcia su Centaurus l’esperto di dati, di base a Melbourne in Australia, Mike Honey (ritwittato anche da Topol): secondo l’ultima immagine da lui postata, che fotografa la situazione del nuovo sottolignaggio BA.2.75, frutto di un salto evolutivo di seconda generazione da Omicron 2, si registrano “alcuni campioni provenienti da altri Paesi negli ultimi giorni, ma ancora nessuna diffusione significativa al di fuori degli stati di Maharashtra e Haryana in India. Il primo (Mumbai) continua a registrare la frequenza più alta, ora al 37%, seguito da Haryana al 25%. In altri stati indiani, BA.2.75 è per lo più inferiore al 5% di frequenza”, ammette. 

 

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