Nuova protesta questa mattina, con sit in davanti alla prefettura di Taranto, dei dipendenti della ditta Lacaita, dell’indotto Acciaierie d’Italia, per i ritardi nei pagamenti degli stipendi e per richiamare l’attenzione sulla crisi che ha portato alla sospensione delle lavorazioni.
L’iniziativa di Fim, Fiom e Uilm segue lo sciopero del 15 luglio di otto ore, con presidio davanti alla direzione dello stabilimento siderurgico. «Da diversi mesi – affermano le sigle metalmeccaniche – i lavoratori dell’azienda non ricevono il salario. La situazione per le famiglie di questi lavoratori è diventata ormai drammatica. Ancor più grave è l’indifferenza della committente Acciaierie D’Italia, nonostante le innumerevoli sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali».
Dopo l’incontro con il prefetto Demetrio Martino, Pietro Cantoro della Film Cisl Taranto-Brindisi spiega che: «Il prefetto contatterà sia l’impresa Lacaita per farsi certificare a quanto ammontano le mensilità scadute e non corrisposte ai dipendenti dell’azienda, sia Acciaierie d’Italia, ex Ilva, per capire come la committente si sta muovendo per i pagamenti alle imprese dell’indotto partendo dallo scaduto fatture più remoto e consolidato. La situazione della Lacaita – ha aggiunto Cantoro – è solo la punta dell’iceberg delle problematiche che investono le aziende dell’appalto ex Ilva».