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Crisi governo, ‘duello’ social Crosetto-Bonaccini su appello sindaci

(Adnkronos) - Giorgia Meloni critica i sindaci che stanno firmando l'appello a Draghi a restare a palazzo Chigi. Per la leader di Fratelli d'Italia "i primi cittadini usano, senza pudore, le istituzioni come sezioni di partito". Parole che scatenano una sfilza di reazioni, tra cui quella del dem Marcucci che accusa Meloni di "analfabetismo istituzionale". Interviene…

(Adnkronos) – Giorgia Meloni critica i sindaci che stanno firmando l’appello a Draghi a restare a palazzo Chigi. Per la leader di Fratelli d’Italia “i primi cittadini usano, senza pudore, le istituzioni come sezioni di partito”. Parole che scatenano una sfilza di reazioni, tra cui quella del dem Marcucci che accusa Meloni di “analfabetismo istituzionale”. 

Interviene anche il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini: “Quindi secondo la Meloni centinaia di sindaci (in realtà crescono di ora in ora) che stanno firmando appello per chiedere a Mario Draghi di restare sono tutti burattini? E i civici che firmano a chi risponderebbero? Semplicemente surreale”, scrive il governatore su Twitter. 

La replica social arriva dall’ex deputato Guido Crosetto. Giorgia Meloni, scrive il co-fondatore di Fratelli d’Italia, “sta dicendo (secondo me) che esiste una sede democratica istituzionale per la fiducia ad un Governo (non ad un Uomo!) ed è il Parlamento. Lui li l’ha avuta ma non gli basta. Usare altre istituzioni è, secondo lei, improprio ed ha una logica solo partitica. Non ha torto”. Il botta e risposta si conclude a stretto giro: “No caro Guido. Non scherziamo. Si chiama, anche questa, democrazia”, risponde Bonaccini. 

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