«La farmacia territoriale del Cto Bari è una vergogna. I tempi di attesa sono di alcune ore, lo spazio piccolo e angusto. Come se non bastasse, in questi giorni stanno facendo dei lavori nel cortile, per cui se cerchi di aspettare fuori, devi fare i conti con polvere e inquinamento acustico». La testimonianza sullo stato della farmacia territoriale della Asl di Bari arriva direttamente dagli utenti che devono usufruire del servizio a causa del loro stato di salute. Come racconta Cinzia De Serio, «la situazione non è provvisoria, da un anno mi misuro con questa disorganizzazione e con questa mancanza di sensibilità verso il malato. Spesso, fortunatamente non sempre, bisogna fare anche i conti con la maleducazione di chi, dopo l’attesa estenuante, ti eroga i farmaci».
Il servizio di assistenza farmaceutica territoriale è una struttura che, in ottemperanza alle normative nazionali e regionali, garantisce a favore dei pazienti affetti da particolari patologie forme di tutela sanitaria mediante la fornitura diretta di farmaci, dispositivi medici, materiale sanitario e prodotti per nutrizione artificiale. È una struttura posta al servizio del cittadino e dei sanitari per tutelare la salute delle persone mediante l’uso appropriato e razionale dei farmaci.
«Il servizio è puntualmente carente: innanzitutto non è aperto sempre come una farmacia normale. Funziona dalle 9 alle 13 tutti i giorni, se si escludono il sabato, la domenica e un giorno di riposo, e apre il pomeriggio solo due volte alla settimana. In questo modo i pazienti che hanno necessità e che lavorano si accumulano e le attese diventano molto lunghe – continua a raccontare De Serio – I locali che la ospitano non sono adatti, ci si ritrova in un sottoscala, con stanze piccole e senza posti a sedere. In questo periodo di recrudescenza del Covid non è il massimo favorire gli assembramenti. Ci sono persone con patologie serie che non possono aspettare in piedi tanto tempo con i disagi che ne derivano».
Dalla Asl suggeriscono, per razionalizzare la distribuzione, di prenotare il turno online. Ma non per tutti è possibile. «Ci sono patologie per le quali i medici, se non hanno gli esami alla mano, non ti danno subito la terapia e quando te la danno tu hai bisogno di prenderla o lo stesso giorno o al massimo quello dopo. Prenotando online, invece, i tempi si allungano e comunque per ritirare il farmaco devi fare lo stesso la fila. Durante il periodo della pandemia avevano attivato un servizio di consegna a domicilio, che adesso purtroppo è stato limitato, se chiami la Asl ti dicono che prima di qualche giorno non può venire nessuno».