Il dilagare di Omicron 5, che ha fatto crescere a dismisura il numero dei contagi, impone ancora una volta la necessità di proteggere le persone anziane e i soggetti fragili. E proprio a causa del maggior afflusso negli hub vaccinali, l’Asl di Bari ha optato per la riapertura, a partire da oggi e fino al 29 luglio, di tre ambulatori per la somministrazione della quarta dose anti-Covid. Saranno nuovamente attivi i centri nelle sedi dell’ex Cto (sul lungomare Starita), nel rione Japigia (in via Papalia) e a Carbonara (in vico Oberdan). Sarà possibile accedere agli hub solo su prenotazione, da eseguire tramite cup o in farmacia.
«Consigliamo agli utenti di non accalcarsi nelle sedi vaccinali nelle prime ore del mattino – ha spiegato Sara De Nitto, la dirigente del dipartimento di prevenzione – È importante, infatti, continuare a rispettare le misure anti contagio. C’è disponibilità di vaccino e stiamo potenziando l’offerta affinché tutti possano effettuare in tempi brevi la vaccinazione». Ma la vaccinazione si potrà ricevere purché siano trascorsi almeno 120 giorni (quattro mesi) dall’ultimo richiamo o, in caso di infezione, almeno 120 giorni (quattro mesi) dalla data del primo test positivo.
Ma non solo nei centri vaccinali. Con il piano studiato dalla Regione Puglia, infatti, sarà possibile accedere alla somministrazione della quarta dose anche dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, oppure nelle farmacie convenzionate.
I contagi che galoppano a briglia sciolta hanno spinto molte persone a ricorrere al nuovo booster, con una buona ripresa delle vaccinazioni in tutta la Puglia dopo una lunga fase di flessione. Secondo quanto rivela l’ultimo report della Fondazione Gimbe, infatti, il tasso di copertura vaccinale con quarta dose tra la fascia delle persone immunocompromesse è passato dal 32,7% al 35,2%, recuperando 2,5 punti percentuali contro una media di crescita dell’1% registrato da maggio in poi. Tuttavia, nonostante questa nuova accelerazione, la Puglia resta ben al di sotto della media nazionale (che ha un tasso di copertura pari al 47,8%).
Anche tra gli over 80, le persone fragili e gli ospiti delle Rsa si registra un incremento di somministrazioni di vaccini, con il tasso di copertura che è passato dal 10,8 al 12%. Anche in questo caso, però, il dato è molto più basso rispetto alla media nazionale, che è pari al 22,5%.
Infine, la percentuale di popolazione con più di cinque anni a cui non è stata somministrata ancora alcuna dose di vaccino è pari al 5,7%, contro una media nazionale del 7,3%.
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