Gli ultimi arrivati sono cinque cuccioli di pitbull. Quando hanno ricevuto la notizia di questo ennesimo abbandono, i volontari del canile sanitario di Bari non hanno esitato ad andare a recuperarli da Carbonara. Li hanno accolti nella struttura, offrendo loro tutte le cure necessarie. Hanno dato loro anche dei nomi “coloriti”: Oppio, Crack, Hashih, Marijuana ed Ecstasy, ma solo per prendere con ironia la tragica situazione che sta coinvolgendo la struttura.
Gli abbandoni, nel capoluogo pugliese, hanno raggiunto, dall’inizio dell’estate, delle cifre impressionanti. Ogni giorno vengono accalappiati due o più cani: è l’altra faccia delle vacanze, quelle delle famiglie che, non potendo portare con sé il proprio animale domestico, lo abbandonano facendo una chiamata anonima alla struttura, quando va bene, o legandolo per strada, com’è successo recentemente a Foggia. «Solo di pitbull – raccontano i volontari – ospitiamo ben 40 cuccioli. E il peggio deve ancora arrivare».
Mentre l’estate passa, infatti, i volontari si trovano davanti a un’emergenza che cresce e conferma anche il trend degli ultimi anni, cioè quella di Bari “campione” di abbandoni. Ma il dramma non riguarda soltanto il capoluogo pugliese. A causa dell’elevato numero di cuccioli abbandonati «tutto il Sud è alla deriva – commentano i volontari – ma anche il Nord non è da meno, strapieno anch’esso di cani. E le strutture, molto spesso, si trasformano da canili in lager».
Lager che adesso sono sul punto di implodere. Soltanto pochi giorni fa, i volontari di via Lindemann hanno inviato un appello a tutta la cittadinanza barese. La struttura è al collasso, stretta dalla morsa del caldo, della siccità e soprattutto dell’indifferenza delle istituzioni: «I box scoppiano, nessuno s’importa della situazione, nessuno controlla, nessuno agisce, nessuno fa niente». Il silenzio della politica era stato squarciato dal consigliere comunale Fabio Romito (Lega) che aveva deciso di recarsi personalmente in via Lindemann per portare un aiuto concreto, donando ben 200 metri quadri di ombreggianti. «Bisogna inasprire le pene per chi abbandona un animale – aveva detto Romito dopo l’ennesimo abbandono – Lasciare un cane è un gesto vigliacco e spregevole, che merita una punizione esemplare».
A pagare il conto sono, però, gli stessi cani, molti dei quali impazziscono letteralmente in gabbia, com’è accaduto a Mura, cucciola dal carattere esuberante che, però, non resiste tra quattro mura. E così, diventa sempre più chiaro che il cane è il migliore amico dell’uomo, ma non si può dire lo stesso.
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Di Paolo Ruscitto24 Novembre 2024