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Gallipoli, volontario picchiato durante il rito della Madonna emersa dal mare

Dopo l’interruzione forzata a causa della pandemia, lunedì è tornata nella Città-bella la suggestiva processione in onore della Madonna del Canneto che si venera nell’omonimo santuario retto da don Gigi De Rosa, con l’emersione dal mare (alle 20), a cura di alcuni sommozzatori, della statua in vetroresina (sommersa ore prima nello specchio d’acqua adiacente) in…

Dopo l’interruzione forzata a causa della pandemia, lunedì è tornata nella Città-bella la suggestiva processione in onore della Madonna del Canneto che si venera nell’omonimo santuario retto da don Gigi De Rosa, con l’emersione dal mare (alle 20), a cura di alcuni sommozzatori, della statua in vetroresina (sommersa ore prima nello specchio d’acqua adiacente) in ricordo del ritrovamento miracoloso di una piccola tela raffigurante la Madonna della Visitazione, avvenuto secoli fa in quello stesso luogo, e che ora fa bella mostra di sé nella navata centrale del tempio, sopra l’altare maggiore. Dopo l’emersione dal mare, scortata dai sommozzatori con le fiaccole accese in mano, la processione, quest’anno è risultata azzoppata dalla mancata presenza dei kayak, che avrebbero dovuto scortare il simulacro della Madonna sino a terra, l’insolita processione ha poi proseguito sino al vicino scalo di alaggio del Rivellino. Da lì, accolta dai pescatori gallipolini in abiti tradizionali e dalla confraternita del SS. Sacramento, la processione, è poi rientrata regolarmente in santuario, per la messa e, subito dopo, l’inaugurazione della tradizionale fiera di prodotti salentini, che si protrarrà sino ad oggi.

L’evento religioso, che come ogni anno richiama migliaia di gallipolini e turisti, e che si sarebbe dovuto tenere, come da programmazione liturgica, sabato scorso è stato però rimandato per motivi di ordine pubblico, su disposizione della questura, per il concomitante evento musicale di Battiti Live giù al porto. E a rovinare ancor più la tanto attesa festa dei gallipolini si è poi aggiunto, proprio a pochi metri dal santuario e poco prima della cerimonia religiosa, il grave episodio di violenza ad opera di ignoti (presumibilmente parcheggiatori abusivi) in danno di un giovane componente dell’associazione di kayak che avrebbe dovuto scortare, come detto, la processione sino alla terra ferma. A riferire alle migliaia di fedeli allibiti e increduli il gravissimo episodio di violenza e a giustificare così la mancata partecipazione dei volontari è stato lo stesso rettore del santuario don Gigi De Rosa dai microfoni dell’altare approntato per l’occasione all’aperto, che ha espresso la sua ferma condanna per quanto accaduto, ed espresso piena solidarietà al giovane malcapitato e all’associazione.

A seguito dell’aggressione, il giovane sarebbe stato soccorso dai suoi stessi amici kayakisti e trasportato al pronto soccorso, dove, dopo le medicazioni e le cure del caso, sarebbe poi stato giudicato guaribile in 8 giorni, salvo complicazioni. Per questi fatti stanno ora indagando gli uomini del locale commissariato.

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