SosteniaMOH il pianeta per la salvaguardia del nostro ecosistema. L’associazione di volontariato Mobility Opportunities Happening lo sta facendo con diversi laboratori per trasmettere piccole pillole di sostenibilità. Sono diversi i workshop dedicati al riciclo del legno, alla cosmesi naturale o alla pasta a fatta in casa. Tra le ultime attività un laboratorio di riciclo creativo con l’artista Giuseppe D’Asta. Il materiale da riciclare, 33 kg di plastica 7 Kg di vetro e 51kg di indifferenziato, è stato raccolto dalla spiaggia di Pane e Pomodoro proprio dai volontari di MOH che con l’aiuto di Green Peace gruppo locale di Bari e WWF Levante Adriatico hanno organizzato un clean up lo scorso 20 novembre grazie al concorso #Ideattiva promosso dal Centro di Servizio al Volontariato San Nicola.
MOH nasce nel 2019 per volere di un gruppo di giovani under 30 con l’obiettivo di creare opportunità di mobilità per i giovani pugliesi e baresi coinvolti dal mondo Erasmus Plus quindi offrendo occasioni di scambio interculturale e di crescita. Una crescita non formale che avviene grazie ad una serie di opportunità realizzate in Italia così come all’estero con ragazze e ragazzi provenienti da tutta Europa.Per la prossima primavera l’associazione sta organizzando un Erasmus plus che vedrà 36 giovani arrivare in Puglia per parlare di ambiente e cambiamento climatico.
Attualmente però resta difficile avviare anche la più semplice attività perché la rete del volontariato vive un clima associativo di crisi. Ci sono difficoltà legate al coinvolgimento della società civile perché la crisi oltre che di relazioni, di risorse umane ed economiche contiene aspetti burocratici che rallentano le attività organizzate dal Terzo settore il quale ha bisogno del sostegno delle istituzioni.
«Molte associazioni – spiega Rosanna Bellomo volontaria e socia fondatrice di MOH – vivono una crisi associativa perché manca un riferimento ed un sostegno che accompagni le associazioni a partecipare a diverse opportunità. Le istituzioni dovrebbero aiutarci a mettere in campo momenti di networking che oggi sono carenti. Se dobbiamo parlare di crisi associativa c’è una crisi che invece è più relativa alla mancanza di una guida perché si fa fatica nella parte burocratica a costituirsi e quindi molto spesso i soci tendono ad abbandonare quella scintilla che ha portato alla creazione dell’associazione stessa e molte associazioni tendono a subire questo declino e in un attimino abbandonano il loro principio iniziale per cui sono state fondate»
Cosa chiedete alle istituzioni?
«Sicuramente – conclude Bellomo – chiediamo più momenti conoscitivi perché è importante, specialmente come associazioni attive sul territorio, conoscersi a vicenda. Chiederei sostegno e tutoraggio per i nostri progetti che spesso devono passare molti step e richiedono molto impegno dal punto di vista burocratico. Questo ci permetterebbe di partecipare a più iniziative e sicuramente essere più attivi sul territorio»