Ha la Puglia nel sangue e nel cuore Marina Novelli, la barese nota il tutto il mondo come esperta in politiche, pianificazione e sviluppo sostenibile e professoressa di Turismo e Sviluppo internazionale dell’Università di Brighton (Inghilterra), istituzione accademica affiliata all’Organizzazione Mondiale del Turismo (Omt) delle Nazioni Unite. Tanta preparazione e irrefrenabile passione le sono valsi, il 17 gennaio scorso, la prestigiosa nomina a membro del Wcte, il Comitato mondiale per il turismo etico, organizzazione indipendente e imparziale che opera sotto l’egida dell’Omt delle Nazioni Unite, fondata nel 2003 per promuovere e diffondere il Codice globale di etica per il turismo e per la valutazione e il monitoraggio dell’implementazione dei suoi principi.
Marina Novelli, cosa significa questa nomina per lei?
«È il riconoscimento dell’impegno, sia morale sia professionale, fondamentale nei contesti in cui lavoro da più di 20 anni. Per me, da geografa ed economista, è molto importante contribuire al programma Wcte con idee creative e innovative, in particolare in questa nostra era, in cui la pandemia ci ha portati a diventare più insulari per le limitazioni agli spostamenti, con un impatto terribile sul settore a livello globale. È un impegno che prendo con grande responsabilità».
Impegno nel generare nuove conoscenze nel modo in cui il turismo può giocare un ruolo chiave nello sviluppo sostenibile globale, che le viene riconosciuto ovunque. Il perché è presto detto.
Nata a Bari, dove ha studiato Economia e Commercio, e volata in Inghilterra nel 1998 per studi legati al suo dottorato di ricerca in Geografia Economica, Marina Novelli si è poi trasferita definitivamente nel 2000. Da ricercatrice diventa professoressa associata prima e ordinaria poi, affermandosi come esperta in turismo sostenibile, coinvolta in progetti internazionali che l’hanno portata dall’Europa, all’Asia, all’Africa: solo in quest’ultima ha portato le sue competenze in oltre 30 destinazioni, contribuendo allo sviluppo del turismo sostenibile del continente tanto da ricevere, di recente, il premio speciale “Africa Tourism Leadership Award”; il tutto conciliato con il suo amore per la terra e la famiglia di origine, da cui è tornata anche in questi giorni.
La sua priorità nel nuovo ruolo?
«Per me questo incarico è la possibilità di continuare a lavorare in settori di cui sono estremamente appassionata. È un prolungamento di impegni di tanti anni in un contesto nuovo, e un fattore addizionale che mi dà nuova energia per continuare sul percorso intrapreso, rallentato negli ultimi due anni a causa del covid. C’è tanto da fare, dal cambiamento climatico al coinvolgimento delle donne nelle imprese del turismo, a fare del turismo un settore più resiliente».
L’Omt ha creato un elenco di suggerimenti in “pillole” per viaggiatori e viaggiatrici responsabili: lei cosa suggerirebbe a chi ci legge?
«Ognuno di noi può giocare un ruolo importante, chi viaggia non meno di chi opera nel turismo. Bisogna avere la stessa responsabilità che ci si assume nella vita quotidiana, nel rispetto dell’ambiente e delle altre persone: quando si entra in casa di nuovi amici per la prima volta, lo si fa nel massimo rispetto di chi ci ospita, con educazione, senza pregiudizi, preconcetti e apertura al nuovo. Così dovremmo comportarci quando viaggiamo».
Una nuova educazione al viaggio quindi?
«Sì, meglio se avviene quando si è ancora giovanissimi; ammiro le maestre che parlano di scienze sociali, dalla geografia, alla storia, alla cultura di popoli lontani e quant’altro stimoli una visione aperta di generazioni future: saranno loro a prendere le redini di questo mondo un po’ nel caos. Si parte da lì per esporsi e aprirsi alle varietà globali, che sia dietro casa o dall’altra parte del mondo, imparando ad apprezzare ciò che ci circonda. Viaggiare con responsabilità è un processo educativo».
Un messaggio per la nostra Puglia?
«Alle generazioni più giovani dico di seguire il proprio istinto, di uscire dalla propria zona di comfort, di credere sempre, profondamente in sé, nei loro sogni, e di dedicarcisi con tutta l’energia e la passione che hanno, perché l’impegno ripaga. A chi si occupa di turismo: godetevi il momento d’oro ma vi prego di rimanere vigili e di pianificare il successo, da misurare non in “arrivi” ma in ciò che il turismo crea a livello sociale e ambientale per la nostra regione».