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Matera ritorna a vivere lo “Strazzo” in una giornata indimenticabile

Una giornata speciale che la comunità materana non dimenticherà mai. Grande partecipazione di popolo per la 633esima edizione della “Festa della Bruna” in onore della Patrona, Maria Santissima della Bruna. Dopo una lunga attesa forzata a causa della pandemia da Covid-19, il popolo materano ha potuto rivivere le infinite emozioni del “giorno più lungo dell’anno”.…

Una giornata speciale che la comunità materana non dimenticherà mai. Grande partecipazione di popolo per la 633esima edizione della “Festa della Bruna” in onore della Patrona, Maria Santissima della Bruna. Dopo una lunga attesa forzata a causa della pandemia da Covid-19, il popolo materano ha potuto rivivere le infinite emozioni del “giorno più lungo dell’anno”.

Il 2 Luglio è iniziato alle ore 4 con la Santa Messa, presieduta dall’Arcivescovo Monsignore Don Pino Caiazzo che ha dato il via alla “Processione dei pastori”. In 15mila hanno preso parte al percorso che, quest’anno, si è sviluppato esclusivamente sul piano per motivi di sicurezza. A seguire la comunità ha vissuto il rito della vestizione del generale dei Cavalieri della Bruna, il quale si è detto parecchio emozionato dopo i due anni di stop. Dopo le polemiche delle ultime settimane, i cavalieri sono stati protagonisti con i loro cavalli nelle vie del centro città. La folla in festa ha atteso poi il passaggio della Madonna della Bruna, prima del momento di grande devozione e commozione, ovvero l’ingresso della Madonna nella chiesa di Piccianello che ha concluso la prima parte.

Alle 18 circa il “Carro trionfale” è apparso nel cortile della Fabbrica. Il manufatto in cartapesta è stato costruito quest’anno dall’artista materano Eustachio Santochirico. Dopo le delicate operazioni di posizionamento della Madonna sulla struttura, il Carro ha abbracciato la piazza di Piccianello. Alle ore 20 la partenza che ha visto il transito nelle strade cittadine, fino all’arrivo in piazza Duomo con il consueto rito dei “3 giri”. Da lì spazio a momenti di immensa adrenalina con l’atto conclusivo dello “strazzo” e, dunque, la consegna del manufatto al popolo.

La giornata di festa è terminata con lo spettacolo pirotecnico all’interno dello stadio, a porte chiuse. I fuochi hanno lasciato l’amaro in bocca ai cittadini, i quali preferivano la suggestiva cornice del Parco della Murgia. L’edizione 2022 ha rappresentato un importante segnale di rinascita e speranza. Ora la comunità è già in attesa del 2 luglio 2023. È proprio il caso di dirlo: “A mogghj a mogghj a quonn cj vajn” (Ciò che verrà sara meglio di ciò che è stato).

Guido Tortorelli

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