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Il ‘Premio Balistreri-Favara’ a Letizia Battaglia e Leo Gullotta

(Adnkronos) - Sarà assegnato il 13 luglio alle 20.30 a Palermo, al Giardino dei Giusti di via Alloro 90, il XX Premio “Rosa Balistreri e Alberto Favara”, il primo e più longevo dei premi istituiti in Italia per ricordare la figura della cantautrice e cantastorie scomparsa nel 1990. La commissione del Premio, composta da Pino…

(Adnkronos) – Sarà assegnato il 13 luglio alle 20.30 a Palermo, al Giardino dei Giusti di via Alloro 90, il XX Premio “Rosa Balistreri e Alberto Favara”, il primo e più longevo dei premi istituiti in Italia per ricordare la figura della cantautrice e cantastorie scomparsa nel 1990. La commissione del Premio, composta da Pino Apprendi, Mario Azzolini e presieduta dal Maestro Mario Modestini, ha individuato otto personalità che, ciascuna nel proprio ambito professionale e personale, si sono dedicate alla promozione di una immagine volitiva del popolo siciliano e della sua identità culturale. Personalità che ci hanno raccontato, ognuno col proprio linguaggio espressivo, la nostra Isola non come mera estensione geografica ma come una precisa civiltà, completa, portatrice di uno straordinario disegno di integrazione tra valori tradizionali e la complessità umana, sociale, culturale contemporanea. I nomi dei vincitori della XX edizione sono: il cantautore e compositore Salvatore Adamo (oltre novanta milioni di dischi venduti, ventinove album pubblicati, un numero sterminato di concerti nei cinque continenti, dopo essere entrato in Belgio come uno dei tanti figli di migranti italiani destinati a lavorare nelle miniere); la fotografa Letizia Battaglia, recentemente scomparsa; l’attore Leo Gullotta; il giornalista Domenico Iannacone; Elisa La Scala, docente; il poeta e scrittore Pietro Longo; Anna Ponente, direttrice del centro diaconale Valdese; l’attore Nino Zappalà. 

Il Premio “Rosa Balistreri e Alberto Favara” è organizzato da Conca d’Oro e patrocinato dalla Presidenza dell’Ars, dalla Fondazione Ignazio Buttitta, da Raizes Teatro, dal Museo internazionale delle Marionette Pasqualino, dall’Alloro Fest, dal Borgo dei Giusti e dal Comune di Palermo. La serata dedicata alla cerimonia di premiazione si concluderà con una esibizione di Cocò Gulotta e Al Di Rosa. Direzione artistica, Giovanni Apprendi. 

Negli anni, il premio “Rosa Balistreri e Alberto Favara” è stato assegnato ad eminenti personalità: per citarne solo alcuni, sono stati insigniti del Premio lo storico Cesare Bermani, il giornalista e scrittore Melo Freni, il poeta Ignazio Buttitta, il cantante e attore teatrale Beppe Barra, l’allora Sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo Francesco Giambrone, la musicista Giovanna Marini, l’etnomusicologo Sergio Bonanzinga, l’attore Gianfranco Jannuzzo, la scrittrice e cantautrice Marilena Monti. Il Premio onora il ricordo di due grandi protagonisti del canto popolare siciliano. Rosa Balistreri, nata a Campobello di Licata nel 1927, ha dato, con la sua voce calda e profonda, spessore ai temi più vivi dell’insoddisfazione e delle lotte dei nostri lavoratori delle miniere o dei contadini siciliani, al grido delle donne assoggettate ancora ad una cultura profondamente maschilista, alla rabbia, al dolore, alla rassegnazione degli ultimi. 

Alberto Favara, nato a Salemi nel 1863, allievo prima del Conservatorio di musica di Palermo e discepolo poi di Antonio Scontrino, fu l’autore del Corpus – due fondamentali volumi che si trovano al Museo Etnografico Siciliano intitolato a Giuseppe Pitrè – che ha tramandato ai nostri giorni melodie, ritmi di danze e di lavoro, musiche strumentali, grida di venditori del folklore siciliano. Dal suo Corpus hanno attinto tutti gli studiosi di etnomusicologia e i cantanti folk siciliani. “Lo scopo del nostro Premio, che gli è dedicato insieme a Rosa Balistreri, che lo studiò e approfondì, è anche quello di evidenziare come un compositore di formazione occidentale della fine del XIX secolo abbia reagito alle canzoni popolari siciliane. Il suo era contemporaneamente uno studio e un processo creativo. Un tuffo nelle radici per creare un futuro di consapevolezza”, conclude Pino Apprendi. 

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