Le lunghe striature rosse, sul pavimento al primo piano, che terminano dove poco dopo le 22 di mercoledì viene trovato il cadavere di Annamaria Nono Dachille. A farne la scoperta, sua sorella gemella che da ore non riusciva a mettersi in contatto con lei.
Via Villafranca, Palo del Colle, una casa antica su tre piani, con scalinate che collegano i piani: al piano terra, con ingresso indipendente, vive un’altra famiglia, al primo la zona living, incluso la cucina e il soggiorno, al secondo le camere da letto. Era lì che la 78enne originaria di Clusone (in provincia di Bergamo) trascorreva sei mesi l’anno, per stare vicino ai suoi familiari.
Vedova e senza figli, si divideva tra le sue due vite, con tanta energia da muoversi agevolmente su per quelle scale. “Incidente domestico”: è la prima ipotesi che fanno i carabinieri della Compagnia di Modugno, intervenuti sul posto assieme ai colleghi della Sezione investigazioni scientifiche.
Ma i parenti della donna non ne sono certi, perché ci sono particolari che non quadrano con quella ipotesi, forse un po’ troppo affrettata, di un fatale ruzzolone per le scale. Le striature del suo sangue, innanzitutto, che hanno lasciato una scia compatibile con l’ipotesi di un trascinamento del corpo, tenendolo per i piedi. E la gonna, di quelle lunghe sotto il ginocchio, invece trovata sollevata, proprio come se si fosse arrotolata sul corpo durante l’ipotetico trascinamento nella stanza al primo piano.
Le poltrone spostate, poco distante, ma di questo non c’è garanzia su chi lo abbia fatto. Le stranezze continuano però. La busta della spesa, evidentemente appena fatta, con lo scontrino che segna le 10.02, poggiata in cima alle scale del secondo piano e vicino la borsa della signora, con il suo contenuto sparpagliato poco distante: effetti personali, occhiali.
All’arrivo dei carabinieri, i parenti hanno verificato che dall’abitazione non mancasse nulla: i cassetti erano ancora tutti chiusi a chiave e da una prima ricognizione sembra non essere stato portato via nulla. Il portone di accesso alla palazzina non era forzato, ma chiuso semplicemente, senza alcun giro di chiave. Circostanze che sembrerebbero escludere l’ipotesi di una rapina finita male, ma che lasciano in ogni caso spazio ad altre ipotesi, a 360 gradi. Risposte che potrebbero arrivare o iniziare a delinearsi con l’esame autoptico che il pm di turno, Claudio Pinto, ha deciso di fare eseguire, non limitandosi ad una semplice ispezione cadaverica.
L’incarico al medico legale sarà conferito nelle prossime ore.
L’esito dell’autopsia, allora, potrebbe essere utile a capire se si sia trattato di caduta accidentale o se, invece, l’anziana sia stata spinta in una colluttazione in cima alle scale. Di certo, però, se si dovesse profilare la possibilità di un’altra persona in quell’appartamento, di certo si tratterebbe di qualcuno che la donna conosceva. Ad indirizzare le indagini potrebbero servire le immagini delle telecamere di sorveglianza sulla strada che Annamaria Nono Dachille ha percorso mercoledì mattina per tornare a casa, negli ultimi suoi minuti di vita.