La 28enne inglese che ha denunciato il regista premio Oscar Paul Haggis di aver abusato sessualmente di lei «nei prossimi giorni lascerà l’Italia e andrà prima in Francia e poi a Londra dove vive la sua famiglia, ma abbiamo dato totale disponibilità ad essere sentiti per ulteriori chiarimenti, perché si possa togliere ogni dubbio e ogni velo. Lei non si sottrarrà a nulla, neanche a un eventuale confronto con Haggis». Lo rende noto il suo legale, l’avvocato torinese Claudio Strata, all’indomani dell’incidente probatorio che si è celebrato dinanzi al Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura per cristallizzare il racconto della donna.
Nel corso del lungo esame incrociato, durato più di 8 ore, la presunta vittima avrebbe spiegato di aver visto in quel contatto con Haggis avuto «in modo assolutamente casuale» dice il legale, durante un festival di cinema a Montecarlo alcuni mesi fa, una «opportunità professionale», dopo aver «avviato un dialogo molto garbato e rispettoso con messaggi prima su Instagram e poi whatsapp, mai dal contenuto dubbio».
Per Strata, «una persona così (il regista premio Oscar Paul Haggis, ndr) esercita un certo fascino, un potere di attrazione, è una persona molto carismatica, per il mondo che rappresenta, che catalizza l’attenzione» e questo fa sentire «soggiogato» chi le si avvicina.
Rispondendo alla domanda sul perché la donna durante quelle tre giornate sia poi sempre tornata dal suo presunto aggressore nonostante gli abusi subiti, l’avvocato, come riporta l’agenzia di informazione Ansa, ha detto che la 28enne «ha dato risposte molto coerenti, ma non voglio anticipare contenuti. In generale, però, in questi casi il fenomeno della donna abusata che torna dal suo aggressore è la regola, non mi stupisce. Basta guardare le statistiche e gli studi sui femminicidi. Da parte della donna è spesso un tentativo di recuperare il rapporto, di correggere il proprio partner, una sorta di operazione di redenzione».
Ieri la donna per più di otto ore ha risposto alle domande di accuse e difese, in un incidente probatorio che si è celebrato nel Tribunale di Brindisi per cristallizzare il suo racconto: «È stata esplorata tutta la vita di questa ragazza – dice l’avvocato Strada – ma siamo solo all’inizio di questo approfondimento. Tutti ora, difese e Procura, cercheremo di avere conferme e riscontri alle sue dichiarazioni».