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Maglie, smartphone e pc acquistati con il “bonus cultura”: 2.500 sanzioni

Una società con sede in provincia di Lecce avrebbe venduto computer, tablet e smartphone consentendo pagamenti attraverso il bonus cultura, misura del ministero dei Beni e delle Attività culturali riservata ai neomaggiorenni per l’acquisto di libri e biglietti per concerti, rappresentazioni teatrali e cinematografiche, ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche,…

Una società con sede in provincia di Lecce avrebbe venduto computer, tablet e smartphone consentendo pagamenti attraverso il bonus cultura, misura del ministero dei Beni e delle Attività culturali riservata ai neomaggiorenni per l’acquisto di libri e biglietti per concerti, rappresentazioni teatrali e cinematografiche, ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali e spettacoli dal vivo.

La società, stando a quanto emerso dalle indagini dei finanzieri della Tenenza di Maglie, avrebbe effettuato le vendite negli anni 2016, 2017 e 2018, consentendo così l’indebito accesso al beneficio da parte di oltre 2.500 persone, residenti non solo nei comuni della provincia ma anche in altri del territorio regionale e nazionale.

Il bonus cultura, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura e la conoscenza del patrimonio culturale, aveva assegnato a tutti i cittadini italiani o di altri Paesi membri dell’Unione europea residenti nel territorio nazionale, che diventavano maggiorenni nel 2016, una carta elettronica, dell’importo nominale massimo di 500 euro.

Le investigazioni hanno permesso di accertare vendite non contemplate dalla normativa di riferimento per un valore complessivo di quasi 1 milione di euro, nonché l’applicazione delle sanzioni amministrative previste nei confronti di tutti gli utilizzatori dei “buoni”.

Comunicate le risultanze al Ministero della Cultura, lo stesso ha proceduto nei confronti dell’attività commerciale alla cancellazione cautelare dall’elenco degli esercenti “18App”, alla revoca delle credenziali alla piattaforma, alla sospensione dei pagamenti residui ed al recupero delle somme percepite indebitamente.

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