Il costo della Tari potrebbe pesare tra l’1% e il 14% in più sulle tasche dei contribuenti baresi. A incidere sugli aumenti, nonostante le tariffe per il 2022 siano nel complesso inferiori rispetto a quelle deliberate per il 2021, concorreranno sia la fine degli aiuti statali Covid che gli incrementi delle spese che tutti i Comuni hanno dovuto fronteggiare a causa della guerra e dell’aumento dei costi di carburanti ed energia. Le nuove disposizioni per la Tari, contenute nella prossima manovra tributaria 2022-2024, sono in discussione questa mattina in Consiglio Comunale.
Nello specifico, secondo le simulazioni effettuate dall’amministrazione cittadina, le variazioni in percentuale sulle imposte per le utenze domestiche oscilleranno dall’1% (1,20 euro) in più per i nuclei composti da una sola persona, al 14% (63,51 euro) per i nuclei composti da sei persone considerando un’abitazione tipo di 100 metri quadrati. Per i nuclei composti da due persone l’aumento corrisponde al 7% (20,35 euro), per tre persone al 9% (30.03 euro), per nuclei con 4 persone al 9% (34,76 euro) e per nuclei con 5 componenti l’aumento corrisponde ad una percentuale del l’8% (35,13). Tutte le riduzioni, esenzioni ed agevolazioni tariffarie diverse da quelle previste per il Covid sono state invece mantenute. Confermate anche le agevolazioni legate alla produzione della raccolta differenziata nei quartieri dove la percentuale supera il 65%.
Per quanto riguarda invece le utenze non domestiche, non essendo previste agevolazioni Covid di cui hanno potuto usufruire nel biennio 2020/21, la Tari risulterà più o meno uguale a quella definita per il 2019, con un’oscillazione che va dall’1% al 2%.
Nella determinazione delle tariffe – fanno sapere dal Comune – ha inciso anche il nuovo metodo MTR-2 introdotto con la delibera dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) che ha adottato nuovi criteri per il 2022-2025. Questo introduce una nuova modalità di aggregazione dei costi all’interno del Piano economico finanziario. Per cui mentre sino al 2021 è stato consentito ai comuni di mantenere inalterate le percentuali dei costi fissi e variabili, a partire dal 2022 il nuovo metodo di contabilizzazione sposta l’incidenza dei costi fissi su quelli variabili a scapito dei nuclei familiari più numerosi, in applicazione del principio “chi più inquina, più paga”.
Continua nel frattempo anche l’attività di contrasto all’evasione fiscale che ha determinato una crescita della platea dei contribuenti.
Ciò ha consentito di spalmare il peso delle tariffe del 2022 con conseguente abbassamento, seppur leggero, del prelievo fiscale.