Incidente sul lavoro nella tarda serata di ieri nel reparto Colata Continua dello stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto. Non ci sono state conseguenze per i lavoratori.
Lo riferisce il coordinatore provinciale dell’Usb, Francesco Rizzo, precisando che «mentre il gruista sollevava una bramma caricandola sul carroponte, improvvisamente si sono rotte le funi e successivamente è precipitato il pesante bozzello da un’altezza di circa 15 metri. Durante la rottura delle funi, le stesse, come fruste, hanno urtato violentemente la zona evacuazione». La squadra di pronto intervento, costituita da meccanici ed elettricisti, «che – aggiunge il sindacalista – spesso si occupano della manutenzione dei robot marcatrici, in quel preciso momento, non era nell’area interessata dall’incidente».
Rizzo giudica «gravissima la totale assenza di manutenzione, tra cui per esempio il programma di interventi che prevedeva in passato sistematicamente il cambio fune. Nulla di questo viene più fatto. Ci fa rabbrividire il solo pensiero di una circostanza simile: se al posto delle bramme si fosse sganciata una siviera con 300 tonnellate di acciaio liquido bollente, avremmo registrato una strage. Torniamo a segnalare pesanti condizioni di precarietà dal punto di vista della sicurezza».
Per il coordinatore Usb, «i livelli di manutenzione dello stabilimento siderurgico tarantino oggi sono paragonabili a quelli degli anni peggiori della ThyssenKrupp (si ricordi la morte di sette dipendenti a Torino nel dicembre del 2007). Il Governo agisca, perché il tempo è ampiamente scaduto».