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Del Vecchio e la sua Essilux, un colosso da 64 mld

(Adnkronos) - La chiamava con affetto Essilux. Un diminutivo del nome ufficiale Essilorluxottica, con cui indicava la sua creatura, un colosso industriale frutto di una vita di lavoro, di innovazione e di intuizioni imprenditoriali e finanziarie. La società è l'eredità più grande che lascia Leonardo Del Vecchio, l'imprenditore scomparso questa mattina a 87 anni a…

(Adnkronos) – La chiamava con affetto Essilux. Un diminutivo del nome ufficiale Essilorluxottica, con cui indicava la sua creatura, un colosso industriale frutto di una vita di lavoro, di innovazione e di intuizioni imprenditoriali e finanziarie. La società è l’eredità più grande che lascia Leonardo Del Vecchio, l’imprenditore scomparso questa mattina a 87 anni a Milano. Con una capitalizzazione di 64,72 miliardi di euro e un fatturato 2021 di 21,5 miliardi, il gruppo è un gigante del settore dell’occhialeria e una delle società più grandi d’Europa. La società è quotata alla Borsa di Parigi e fa parte dell’indice principale Cac 40, che comprende le 40 società a maggior capitalizzazione negoziate sulla piazza finanziaria della capitale francese, e dell’Euro Stoxx 50, con le 50 più grandi società dell’Eurozona. Con vendite in oltre 150 Paesi, Essilorluxottica conta oltre 180mila dipendenti e custodisce più di 11mila brevetti.  

Del Vecchio fonda Luxottica nel 1961 ad Agordo, in provincia di Belluno, La società, che all’inizio produce occhiali per conto terzi, inizia poco dopo la produzione in proprio. In pochi anni moltiplica gli stabilimenti produttivi e dagli anni Novanta avvia una serie di importanti acquisizioni: Ray-Ban, Sunglass Hut International, Opsm, Oakley, Grupo Tecnol, Alain Mikli International e la piattaforma Glasses.com. Nel 2014 annuncia un accordo con Google. Lo shopping continua, ma all’inizio del 2017 viene annunciato il salto dimensionale, la fusione in grado di trasformare il profilo del gruppo: l’aggregazione con la francese Essilor, colosso attivo nel settore delle lenti. Una fusione perseguita da anni da Del vecchio, che la riteneva uno sbocco naturale per Luxottica.  

Del nuovo gruppo, a quel tempo la seconda fusione cross border più grande d’Europa, Delfin, la holding di Del Vecchio, è azionista con il 32% e l’imprenditore ne diventa presidente esecutivo fino alla fine del 2020. Dopo alcune tensioni sulla governance fra italiani e francesi, le divergenze vengono ricomposte. Ma con la scomparsa del carismatico fondatore di Luxottica, le spaccature in futuro potrebbero riemergere.  

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