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Benedetta Pilato “argenti vivo”, la profezia di Jova e il percorso da urlo

Il 13 agosto 2019, sul palco allestito sulla spiaggia Torre Mozza di Policoro per il Jova Beach Party tour, Benedetta Pilato è allegra e spensierata e ne ha ben donde. Infatti il 28 luglio aveva vinto la prima medaglia della sua allora abbozzata carriera, un meritatissimo argento mondiale sui 50 Rana nuotati nelle limpide acque…
benedetta pilato medaglia d'argento ai mondiali di nuoto

Il 13 agosto 2019, sul palco allestito sulla spiaggia Torre Mozza di Policoro per il Jova Beach Party tour, Benedetta Pilato è allegra e spensierata e ne ha ben donde. Infatti il 28 luglio aveva vinto la prima medaglia della sua allora abbozzata carriera, un meritatissimo argento mondiale sui 50 Rana nuotati nelle limpide acque della piscina di Gwangju in Corea del Sud.

A precederla c’è la statunitense Lilly King, campionessa del mondo alle Olimpiadi di Rio De Janeiro nel 2016 e, particolare non da poco, più grande di otto anni. In quella calda estate l’attuale campionessa del mondo dei 100 e argento nei 50 Rana ha appena 14 anni e può sorridere, perché sul palco è accanto a Jovanotti, padrone di casa, che gli domanda: «Sai nuotare?», per poi riderci su. Arriva un consiglio: «Portaci tante, medaglie d’oro, ma soprattutto sii felice. Se è il nuoto che ti rende felice, nuota e non smettere mai!» e ancora, prima del congedo: «Pensaci – dice Jovanotti che indossa un Tricorno, copricapo usato sino a un paio di secoli fa – la prossima volta che sei acqua!». E subito davanti a loro la marea umana presente all’evento in costume da bagno libera urla e applausi di approvazione.

Non sappiamo se Benedetta l’abbia davvero fatto ma in questi fulgidi giorni del mondiale ungherese, quando lunedì ha per prima toccato il bordo basca e ieri dopo la lituana Meilutytė, immaginiamo che i suoi 17 anni di le siano tornati in mente, compressi in un paio di secondi e a Jovanotti avrà dedicati al massimo un decimo. Frazione di tempo infinitamente piccola, ma che solo atlete del suo calibro possono valorizzare, poiché ciò che per chiunque sarebbe nulla, per altri è tutto e su quel nulla si possono costruire carriere luminose. La Pilato ha intrapreso un percorso incredibile, che ieri l’ha portata alla sua tredicesima medaglia, quasi una per ogni anno di vita e solo questo basta per renderla uno degli ori della sua Taranto, della Puglia e dell’Italia.

Benedetta, però, rimane un’adolescente che guarda al futuro con gli occhi di chi immagina per sé stessa qualcosa di grande. Il futuro, però, è già presente.

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