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Ecco la mimosa, un fiore contro stress e malattie

Uno dei messaggi che annuncia l’imminente arrivo della primavera è rappresentato dal fiorire di un fiore giallo e luminoso, ovvero l’acacia dealbata, più conosciuta con il nome di mimosa. Si tratta di una pianta originaria della Tasmania, che può raggiungere i 20 metri di altezza e gli 8 di diametro, giunta in Europa all’inizio dell’Ottocento.

Una leggenda narra che la nostalgia della sua terra d’origine la indurrebbe a fiorire nell’emisfero boreale, proprio quando in Australia è piena estate, per risvegliare la Natura ancora assopita dagli ultimi scorci d’inverno. Dal 1946, anno in cui in Italia si celebra la festa della donna, è il simbolo dell’8 marzo.

L’idea di adottarla per celebrare tale giornata nacque quasi per caso, in quanto in un tempo in cui c’erano poche serre e i trasporti aerei molto rari, si scelse un fiore che maggiormente si reperiva nei giardini romani. Era usata come pianta medicinale già dagli aborigeni in quanto la sua corteccia ricca in tannini ha caratteristiche lenitive e antinfiammatorie. Il suo peculiare fiore giallo brillante, oltre a comunicare gioia e voglia di guardare avanti, se distillato diventa un olio essenziale dall’effetto ansiolitico e annusando alcune gocce poste su un fazzoletto permette di allentare gradualmente lo stress. Gli sono riconosciute virtù afrodisiache se diffuso nell’ambiente o miorilassanti se aggiunto ad olio da massaggio.

La presenza di numerosi oligoelementi molto importanti quali rame, ferro, zinco, magnesio e manganese conferiscono a questa pianta notevoli proprietà immunostimolanti e durante un episodio febbrile la corteccia in decotto può alleviare i sintomi, lenendo anche le mucose respiratorie irritate. Inoltre la sua azione antiossidante contrasta la formazione dei radicali liberi, migliorando la circolazione sanguigna e consentendo ai tessuti di ricevere più ossigeno. È utile per via topica in caso di ustioni ed herpes. Gli antichi conoscevano bene queste caratteristiche, tanto che i Maya adoperavano la mimosa per la sua azione lenitiva, ma anche per trattare le conseguenze dei traumi.

In Cina, invece, veniva utilizzato come antidepressivo, come antinfiammatorio, in caso di disturbi digestivi e malattie veneree. Gli indiani d’America individuavano in questo fiore il principio della femminilità e regalavano un mazzetto di mimosa alla donna a cui volevano dichiarare il proprio amore.

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