«Il regime di Kiev e Zelensky non vogliono la pace. Vogliono che la guerra continui. Pertanto, in questa situazione, solo gli sforzi di Washington e la prontezza di Mosca non saranno chiaramente sufficienti». Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, come riportano i media russi. «Qualcuno deve far sì che Zelensky voglia la pace. Se gli europei possono farlo, onore e lode a loro», ha aggiunto.
Intanto il presidente Zelensky sui suoi canali social afferma che «l’Ucraina sta lottando per la vita normale e sicura che merita, per una pace giusta e affidabile. Vogliamo che questa guerra finisca. Ma la Russia non lo fa e continua con il suo terrore aereo. Poi mostra e posta un video sui danni subiti dagli attacchi russi contro l’Ucraina negli ultimi giorni.
«Nell’ultima settimana sono stati lanciati contro l’Ucraina più di 1.050 droni d’attacco, circa 1.300 bombe aeree e più di 20 missili per distruggere città e uccidere persone. Chi cerca di negoziare non colpisce deliberatamente i civili con missili balistici».
Zelensky: «Rafforzare la difesa per fermare l’aggressione russa»
«Kiev ha bisogno di un forte sostegno da parte dei nostri partner. Per costringere la Russia a fermare i suoi attacchi, abbiamo bisogno di una maggiore forza collettiva dal mondo. Rafforzare la nostra difesa aerea, supportare il nostro esercito e garantire garanzie di sicurezza efficaci che renderanno impossibile il ritorno dell’aggressione russa: questo è ciò su cui dobbiamo concentrarci. La giustizia deve prevalere. Crediamo nel potere dell’unità e certamente ripristineremo una pace duratura», ha aggiunto Zelensky.
Usa, al momento accordo su minerali non è più sul tavolo
«Al momento no». Così il segretario Usa al Tesoro, Scott Bessent, alla domanda della Cbs se l’accordo sui minerali con l’Ucraina fosse ancora a sul tavolo. «Tutto ciò che il presidente Zelensky doveva fare era venire a firmare questo accordo economico e mostrare ancora una volta che non c’era grande differenza, nessuna differenza, tra il popolo ucraino e il popolo americano, e ha scelto di mandare tutto all’aria», ha affermato Bessent.
La pace e le garanzie di sicurezza
«Abbiamo bisogno di pace, non di una guerra infinita. Ed è per questo che diciamo che le garanzie di sicurezza sono la chiave per questo». A scriverlsu Telegram è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Nel prossimo futuro, tutti noi in Europa daremo forma alle nostre posizioni comuni: le linee che dobbiamo raggiungere e quelle su cui non possiamo scendere a compromessi. Queste posizioni saranno presentate ai nostri partner negli Stati Uniti – prosegue -. Una pace solida e duratura e il giusto accordo sulla fine della guerra sono davvero la nostra priorità condivisa. E, naturalmente, voglio ringraziare voi, tutti voi, tutti nella nostra amata Ucraina che sentono quanto sia importante l’unità e come la storia cambia quando milioni di persone difendono la dignità del loro paese. I nostri guerrieri in prima linea, tutto il nostro popolo: sono orgoglioso di voi. Voglio ringraziare tutti voi. Grazie mille!».
La possibile sospensione degli aiuti americani all’Ucraina
Oggi, lunedì 3 marzo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà i suoi principali collaboratori per la sicurezza nazionale, tra cui il Segretario di Stato Marco Rubio e il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, per discutere della possibile sospensione o della cancellazione totale degli aiuti militari all’Ucraina, comprese le armi già pagate dall’amministrazione Biden. Lo ha riferito un funzionario dell’amministrazione Trump al New York Times.