Era il 2 marzo del 1925 quando Luigi Gurakuqi, scrittore e patriota albanese nato a Scutari nel 1879, venne trucidato a pochi passi da Palazzo di Città a Bari, dove era stato esiliato.
Nel centesimo anniversario, il Comune e l’Università degli Studi “Aldo Moro”, con il patrocinio del Consolato generale della Repubblica d’Albania di Bari, promuovono una di giornata di studio per rendere omaggio a Gurakuqi, figura di spicco del rinascimento del Paese delle Aquile, insignito dell’onorificenza postuma di “Eroe del Popolo d’Albania“.
Stamattina il sindaco Vito Leccese, accompagnato da Elisa Spiropali, presidente dell’Assemblea albanese; Gledian LLatja, sindaco di Elbasan; Rosario Petta, sindaco di Piana degli Albanesi; Angelo Massafra, arcivescovo emerito di Scutari-Pult; Milva Ekonomi, già ministra per gli standard e i servizi dell’Albania; Mini Kodheli, già ministra della Difesa dell’Albania, e Pandeli Majko, già primo ministro dell’Albania, ha deposto un mazzo di fiori sotto la targa che ricorda l’assassinio del patriota albanese nel luogo in cui fu ucciso.
Quanto accaduto a Gurakuqi «ci ricorda l’importanza di difendere sempre la libertà e la democrazia, anche quando gli interessi economici e politici sembrano ostacolarle», ha affermato il sindaco Leccese.
«Al tempo stesso – ha aggiunto -, oggi rinnoviamo l’esigenza di ricordare il ruolo che la nostra città ha esercitato, soprattutto agli inizi del ‘900, nell’accoglienza di coloro i quali erano perseguitati politici nei loro Paesi, specie nell’area orientale, per via delle loro idee e delle loro opinioni. Oltre a Gurakuqi, Bari ha ospitato infatti anche figure del calibro di Hrand Nazariantz, il più grande poeta armeno perseguitato dall’Impero Ottomano. Da sempre, dunque, la nostra città ha testimoniato la sua naturale vocazione all’accoglienza e all’ospitalità e, in questo centenario, desideriamo ribadire con convinzione i sentimenti di amicizia fratellanza e vicinanza che legano la città di Bari al popolo d’Albania», ha concluso Leccese.