I vertici del Partito democratico di Brindisi hanno respinto la richiesta di iscrizione presentata online dall’avvocato e assessore regionale al Bilancio, Fabiano Amati, ex coordinatore di Azione in Puglia. A negare l’adesione il segretario provinciale di Brindisi, Francesco Michele Rogoli, il responsabile dell’organizzazione Corrado Tarantino e il presidente della Commissione provinciale di garanzia, Vito Zizzi.
La nota
I tre hanno firmato e inviato ai vertici del partito pugliese una lunga nota in cui si spiegano le motivazioni per le quali non può essere approvato il rientro di Amati nel Pd. In particolare per il mancato rispetto degli obblighi etici e statutari in qualità di consigliere regionale (schierarsi contro il Pd e la maggioranza regionale), ma soprattutto per aver sostenuto candidati e liste alternative al Pd nelle elezioni degli ultimi due anni, fra le quali quella al Comune di Brindisi dove i voti di Azione hanno determinato la vittoria del centrodestra guidato dall’attuale sindaco Giuseppe Marchionna. Comportamenti, come si legge nella lettera, che risultano in contrasto con l’articolo 11 dello Statuto del Pd.
Lo scontro
La decisione è destinata a riaccendere lo scontro con Amati, il quale nei giorni scorsi aveva sottoscritto una tessera online chiarendo di non aver «negoziato nulla in cambio». Il riferimento, in particolare, è alla ricandidatura alle prossime regionali che in realtà, stando a quanto ha chiarito Amati, non è mai stata richiesta essendo l’adesione un semplice cambio di orientamento politico. Contro il rientro dell’assessore regionale al Bilancio s’è schierato anche il segretario cittadino del Pd di Brindisi, Francesco Cannalire, che ha inviato una nota di protesta direttamente alla segretaria nazionale dei democratici Elly Schlein.
Via da Azione
Nel frattempo lo stesso Amati s’è dimesso dal gruppo di Azione determinandone lo scioglimento, essendo venuto meno il numero minimo di tre consiglieri, e ha chiesto “ospitalità” al gruppo dem in Consiglio regionale. Al momento il capogruppo Paolo Campo non ha ancora dato una risposta e la prossima settimana è in programma una riunione del gruppo per decidere il da farsi, considerando l’ostilità del consigliere Maurizio Bruno. Un’ulteriore focolaio polemico all’interno di una maggioranza regionale in bilico.
Gli apprezzamenti
Ma mentre in Puglia Amati trova un muro al suo rientro, dalle parti del Nazareno c’è chi lo apprezza. È il caso dei parlamentari Alberto Losacco e Beatrice Lorenzin, ex ministra della Salute, che hanno apprezzato la proposta di legge sul genoma a firma di Amati per diagnosticare la malattie rare nei bambini. I due fanno parte della corrente Franceschini che probabilmente si spenderà per favorire una riconciliazione.