«Non vogliamo andare a lavorare al nord. Ci stanno prendendo in giro da mesi». Così alcuni lavoratori del petrolchimico di Brindisi hanno accolto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, all’esterno della Prefettura dove è stato convocato un tavolo sul futuro dello stabilimento Eni Versalis.
I lavoratori hanno anche organizzato un sit-in di protesta davanti alla sede dell’azienda, indetto da Cgil, Filctem, Fiom, Filt, Fillea e Filcams, per denunciare «la subalternità del Governo ai voleri dell’Eni – spiegano i sindacati – confermata dall’esito dei tre confronti tenuti al Mimit alla presenza del ministro Urso sulla chiusura degli stabilimenti di cracking di Priolo e Brindisi».
Tensione tra sindacati all’esterno della Prefettura
All’esterno della Prefettura ci sono stati alcuni momenti di tensione con esponenti di alcuni sindacati, come la Uil, che hanno criticato la presenza del governatore al tavolo, ritenendola «fuori tempo massimo per la gravità della situazione dell’industria brindisina».
Emiliano ha però sottolineato che «l’unità sindacale nei momenti di gravissima crisi come questo è un bene che non devo certo difendere io. In più qui c’è la possibilità anche di creare una unità con le istituzioni del territorio che rafforzerebbe ulteriormente la prospettiva. Su questo punto il tavolo si è fermato e non ha chiuso l’accordo. Nel senso che non erano tutti d’accordo sulla presenza della Regione, sulla presenza delle istituzioni politiche e si sono riservate».
«Un documento per chiedere a Eni Versalis di rinviare la chiusura»
A margine dell’incontro in Prefettura, il governatore ha spiegato che c’è «la disponibilità a tutte le forze sindacali, nel sottoscrivere un documento di natura politica che chieda a Versalis di rinviare la chiusura del cracking e quindi posticipare il piano di reindustrializzazione del sito per dare tempo al ministro Urso, al quale ho scritto nel frattempo, di convocare il tavolo con tutte le forze sindacali e produttive al quale ovviamente, se è gradito dalle forze sindacali, posso partecipare anche io».
Nel documento si chiederà «al ministro se ritiene che l’eliminazione della chimica di base in Italia sia una cosa compatibile con gli interessi strategici del Paese peraltro in un momento come questo. E in più porre la questione di tutte quelle fabbriche, diverse da Versalis, che però nell’area industriale brindisina rischiano la chiusura a causa dell’interruzione delle forniture della materia prima da parte di Versalis. Quindi la mia disponibilità è totale. Le forze sindacali – ha aggiunto – si sono riservate di stabilire il da farsi. Mi auguro ovviamente che l’unità di tutte possa prevalere e che ci sia la cognizione che fare le cose insieme tra le istituzioni locali è molto meglio che regolare queste questioni in maniera individuale».
«Pronto ad accompagnare i lavoratori dal ministro Urso»
Emiliano si è poi detto pronto ad «accompagnare le forze sindacali e i rappresentanti i lavoratori a parlare col ministro Urso. Un conto è che ci vado io e un conto è che non ci vado. Secondo me cambia molto la questione», ha concluso.