Nel 2024 la maggior parte delle vittime di omicidio volontario aveva un’età compresa tra 41 e 64 anni (35%); seguono quelle di età compresa tra 18 e 40 anni (33%), mentre le vittime di età pari o superiore ai 65 anni rappresentano il 25%.
L’incidenza delle vittime minorenni è del 7%. Rispetto al 2023 è diminuita l’incidenza delle vittime tra i 41 e i 64 anni (pari al 40% nel 2023) ed è quasi raddoppiata quella relativa alle vittime minorenni (nel 2023 era del 4%).
È quanto emerge dal report sugli omicidi del “Servizio analisi criminale“, struttura interforze della Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza.
Andando a considerare la nazionalità, netta è la prevalenza delle vittime italiane, che mostrano valori intorno al 75%, mentre quelle con diversa cittadinanza si attestano al 25%, sebbene gli stranieri rappresentino solo il 9% circa della popolazione residente.
Passando agli autori autori, nel 2023 il 40% aveva un’età compresa tra 41 e 64 anni, fascia d’età che nel 2024 scende al 33%, di poco inferiore a quella tra 18 e 40 anni (34%). Sostanzialmente invariata nel biennio (21% nel 2023 e 22% nel 2024) è la percentuale di autori con un’età uguale o superiore ai 65 anni.
L’incidenza degli autori minori dei 18 anni si attesta, invece, all’11% nel 2024, in netto aumento rispetto al 2023, quando i minori responsabili di omicidio erano stati il 4% del totale.